I pescatori di Grado sciolgono il voto, pescherecci in rotta per Barbana

La tradizione risale al 1925 quando un fortunale colpì la flottiglia da pesca e gli uomini chiesero la protezione della Regina della Laguna.

Era la notte del 3 giugno 1925 quando alcune barche di pescatori gradesi furono sorprese da una violenta tempesta: immediata, per gli uomini degli equipaggi, la richiesta di salvezza alla Madonna di Barbana. Che, evidentemente, li esaudì tanto che ritornarono tutti salvi a casa. Dopo quell’evento, annualmente, i pescatori gradesi si recano a Barbana per sciogliere il voto di ringraziamento e, già da qualche anno, è stato scelto il 1° maggio come data simbolica per questa ricorrenza. Di fatto, per non essere concomitante al Perdon di Barbana, ma la tradizione vuole anche per evitare di muovere i lavoratori alle manifestazioni, all’epoca ben più anticlericali.

Anche per il 2022 la tradizione è stata rispettata, con quattro pescherecci che sono salpati alla volta del santuario nella laguna accompagnati da numerosi fedeli e turisti. Alle 10 la messa, celebrata dal parroco, monsignor Paolo Nutarelli, e accompagnata dalla sezione maschile della Corale Santa Cecilia.

Accanto all’altare, gesto di delicatezza dei monaci benedettini che sovrintendono al santuario, il quadro donato proprio nel 1925 dai pescatori e realizzato dal pittore secessionista Joseph Maria Auchentaller, portato a Barbana il 26 luglio dello stesso anno. Su di esso la scritta che ricorda come “la flottiglia gradese forte di 56 barche sorpresa e travolta da furioso ciclone fu dall’invocata B. V. di Barbana protetta ed incolume restituita al suo porto”. Il fatto è rimasto nell'immaginario e nella storia popolare, tanto che varie canzoni sono state scritte, non ultima la famosa "Burasca".

Non solo una rappresentanza, dunque, come svolto negli scorsi due anni causa pandemia, ma un nutrito gruppo per il 97esimo voto sciolto. 

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