Le prime visite al Parco del Rafut, riaperta la perla verde sul confine di Gorizia

Le prime visite al Parco del Rafut, riaperta la perla verde sul confine di Gorizia

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Le prime visite al Parco del Rafut, riaperta la perla verde sul confine di Gorizia

Di Nicholas Taucer • Pubblicato il 03 Apr 2024
Copertina per Le prime visite al Parco del Rafut, riaperta la perla verde sul confine di Gorizia

L'ampia ristrutturazione, realizzata dal Comune di Nova Gorica, è stata resa possibile grazie ai fondi europei per il recupero delle aree degradate. Visite tutti i giorni.

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Nella mattinata di ieri, martedì 2 aprile, si è svolta la prima visita guidata del Parco del Rafut e della Villa Lasciac a Nova Gorica, con l'area verde ora aperta liberamente alle visite. Questa ampia ristrutturazione, realizzata dal Comune, è stata resa possibile grazie ai fondi europei per il recupero delle aree degradate, attuati tramite il meccanismo degli Investimenti territoriali integrati nell'ambito del progetto di revitalizzazione del parco. Con un investimento totale di quasi 3 milioni di euro, i giardini incolti sono stati ristrutturati, rivalutati e riportati a nuova vita.

La storia del parco, della villa e del suo architetto Antonio Lasciac è strettamente legata a quella degli abitanti delle due Gorizie. Proprio come l'ideatore del giardino, anche molte donne di Gorizia, chiamate Alessandrine/Aleksandrinke, si trasferivano ad Alessandria D'Egitto in cerca di lavoro. Operavano come governanti, balie e cameriere, riuscendo così a supportare le proprie famiglie a distanza. Lasciac fece lo stesso con per famiglie aristocratiche egiziane. Nel 1907 acquistò la parte orientale della proprietà e costruì la villa, utilizzando lo stesso stile che aveva adottato in Egitto, con elementi orientali nelle decorazioni.

Il complesso del parco rappresenta un patrimonio naturale e culturale unico non solo in Slovenia, ma anche in Europa, e arricchisce l'offerta turistica delle due Gorizie, soprattutto in vista della Capitale europea della cultura 2025. È un elemento estremamente significativo dell'identità comune degli abitanti dell'area transfrontaliera. La ristrutturazione della Villa Rafut inizierà nel 2025 e sarà finanziata dal Fondo europeo di sviluppo regionale, in collaborazione con il ministero della Cultura, al fine di creare centri di studio negli edifici di interesse culturale.

Il sindaco di Nova Gorica, Samo Turel, ha dichiarato: «Siamo di fronte a un bellissimo parco, un vero gioiello del patrimonio culturale sloveno. È stato un simbolo della crescita della città alla fine del XIX secolo. Sebbene sia stato dimenticato per molti decenni, siamo fiduciosi nel futuro e non vediamo l'ora di restituire vita alla villa». Il ministro della Cultura Asta Vrečko, ospite d'onore dell'inaugurazione ufficiale, ha commentato così il contributo del dicastero alla ristrutturazione: «Il Parco di Villa Rafut è stato rinnovato ed è un patrimonio naturale e culturale notevole. Il ministero della Cultura ha avviato i preparativi per la ristrutturazione dell’intera villa».

«Si tratta di un edificio molto importante in stile neo-islamico, che rappresenta qualcosa di unico nella nostra zona e che è stato completamente trascurata per molti anni. Questo, insieme all’ampio giardino, prenderà vita e racconterà la storia che la Capitale europea della cultura 2025 vuole raccontare, ovvero l'integrazione transfrontaliera, l'integrazione di mondi culturali diversi e, ultimo ma non per importanza, lo sviluppo sostenibile e la vita del patrimonio culturale e di tutti noi in questo territorio in tempi di cambiamenti climatici».

Il Parco del Rafut sarà aperto tutti i giorni, con ingresso gratuito. Da aprile a novembre, l'area sarà accessibile dalle 8 alle 20, mentre da novembre a marzo dalle 8 alle 17. Per la dimora, come detto, bisognerà ancora attendere: non sarà infatti pronta per il 2025, come già annunciato, con l'obiettivo di aprirla successivamente dopo il completamento della sua riqualificazione.

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