In pensione due medici di base, dalla Bisiacaria il più vicino è a Doberdò

In pensione due medici di base, dalla Bisiacaria il più vicino è a Doberdò

La denuncia

In pensione due medici di base, dalla Bisiacaria il più vicino è a Doberdò

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 01 Mar 2022
Copertina per In pensione due medici di base, dalla Bisiacaria il più vicino è a Doberdò

La carenza riguarda circa 3mila persone. L'appello di Bullian, Fratta e Moretti.

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Da oggi non prestano più il loro servizio per la comunità i medici di base Egidio Clemente, che esercitava a Turriaco e a San Canzian d’Isonzo, e Marco Pellegrin che operava a Pieris. “Da mesi – affermano il sindaco di Turriaco, Enrico Bullian, l’omologo di San Canzian d’Isonzo, Claudio Fratta, e il consigliere regionale dem Diego Moretti – abbiamo segnalato e ci siamo attivati con ASUGI per affrontare l’annosa questione della strutturale carenza dei medici di medicina generale, che troviamo in netta contraddizione con tutte le teorie in voga da decenni sull’esigenza di territorializzare la medicina riducendo al minimo l’ospedalizzazione. In questi giorni, oltre alla grande preoccupazione nella popolazione, aggravata dalla fase pandemica, vi sono code sempre più numerose di cittadini arrabbiati presso gli sportelli della medicina di base di San Polo, specie nelle fasce più anziane”.

“Scorciatoie non esistono: non è pensabile che i cittadini rimasti senza medico di base debbano far riferimento a un unico professionista attualmente disponibile a Doberdò del Lago. Sappiamo che è prevista la pubblicazione di un nuovo bando per quattro posti di medici di medicina generale per il nostro territorio: il rischio molto concreto è che vada deserto in parte o in toto e, in ogni caso, passeranno altri mesi per gli esiti definitivi. Anche l’apertura della Giunta regionale alle assunzioni di medici extracomunitari ci trova d’accordo in linea di principio, anche se la troviamo tardiva ed esercita obtorto collo. A questo punto servono scelte vigorose per la risoluzione della questione e riteniamo servano soluzioni più stringenti suddivise fra l’immediato e il medio-lungo termine”.

Ad oggi l’extrema ratio sembra il superamento della soglia massima di pazienti per ogni medico. “Comprendiamo le possibili perplessità dei sindacati medici, ma per l’immediato in una fase post-emergenziale non intravediamo altre soluzioni, che invece vanno cercate e trovate sul medio-lungo periodo, attraverso una puntuale discussione politico-istituzionale, affrontando questioni rilevanti e cronicizzate, dal numero di medici che formano ogni anno le Università, alla leva salariale e via dicendo. Lo dobbiamo ai nostri cittadini e specie alle fasce più deboli della popolazione. Chiediamo ad ASUGI di intervenire per una soluzione immediata della questione e alla politica di studiare le migliori soluzioni nel medio-lungo periodo. Siamo consapevoli anche di chiedere un lavoro aggiuntivo ai medici di base, che ringraziamo per il prezioso apporto finora garantito e che auspichiamo comprendano le ragioni della proposta, tutta intesa a garantire un servizio territoriale insostituibile per i cittadini”, concludono. 

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