la decisione
Pecol dei Lupi, la Regione boccia il progetto di Isa sulla discarica
L'area sarà chiusa senza altri conferimenti, festeggia il comitato. Felcaro: «Condividiamo la scelta».
La direzione centrale Difesa per l’ambiente, energia e sviluppo sostenibile della Regione ha stabilito ufficialmente la non assoggettabilità alla procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) di Pecol dei Lupi. Si tratta del procedimento diretto ad accertare la compatibilità ambientale di specifici progetti, da parte del progetto sulla variante di adeguamento relativa alla discarica di Cormons, avanzata su proposta di Isontina Ambiente. Decretata quindi la chiusura dell'area senza alcun conferimento ad uso terzi.
Alla relazione degli uffici, hanno festeggiano i cittadini appartenenti al comitato “No riapertura Pecol dei Lupi”. In rappresentanza del gruppo, Claudio Bertos: "Siamo soddisfatti. Abbiamo vinto la battaglia di Pecol in quanto abbiamo studiato e passato al setaccio centinaia di documenti e migliaia di pagine e, fin da subito, avevamo capito che il conferimento di rifiuto secco, non a norma, in un sito inquinato, non poteva essere la soluzione giusta”.
A conclusione, Bertos ha aggiunto: “Il sito di Pecol ormai c’è e rimarrà per sempre, ma da un aspetto negativo speriamo diventi una risorsa per i cittadini di Borgnano e Cormons, con l’installazione di pannelli fotovoltaici per produrre energia per tutta la cittadinanza". A congratularsi anche la consigliera regionale del Movimento 5 stelle, Ilaria del Zovo: “La chiusura della discarica di Pecol dei Lupi non è merito della Regione o di Isontina Ambiente, ma è un successo che va ascritto al commissario Luigi Palumbo e al comitato".
Realtà, prosegue la pentastellata, che si "è da sempre battuto per non conferire ulteriori rifiuti nella struttura. La nostra posizione è sempre stata a fianco del comitato, che due anni fa ha presentato una petizione per la chiusura della discarica - ricorda la Dal Zovo -, mentre Isontina Ambiente e il Comune di Cormòns chiedevano il conferimento di altri 47mila metri cubi di rifiuti provenienti dai 25 comuni della provincia di Gorizia e da tre della provincia di Trieste, facendo perdere troppi anni per la risoluzione della vicenda".
In merito alla questione si è voluto esprimere anche il sindaco, Roberto Felcaro: “L’amministrazione comunale sceglierà sempre la salute dei cittadini e, perciò, condivide la scelta della direzione centrale Difesa per l’ambiente, energia e sviluppo sostenibile e del commissario giudiziario, specie alla luce delle ultime analisi in loco. Prendiamo atto anche che, per la prima volta, il commissario giudiziario ha verificato che all’interno della collina Brandolin non ci siano problematiche di sorta".
"L’auspicio è che la rimozione non rechi danno alla popolazione. Vigileremo affinchè le soluzioni che verranno adottate saranno le migliori e le meno impattanti per la cittadinanza” conclude il primo cittadino.
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