Ius scholae, Pd porta la mozione in tutti i Comuni della provincia di Gorizia

Ius scholae, Pd porta la mozione in tutti i Comuni della provincia di Gorizia

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Ius scholae, Pd porta la mozione in tutti i Comuni della provincia di Gorizia

Di Redazione • Pubblicato il 16 Set 2024
Copertina per Ius scholae, Pd porta la mozione in tutti i Comuni della provincia di Gorizia

La segretaria dem Sara Vito annuncia mozioni in tutti i consigli comunali dell'ex provincia: «Ci sono 2.383 bambini e ragazzi stranieri nelle nostre scuole».

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«Il dibattito e confronto sullo Ius scholae tra le forze politiche deve essere messo al centro dell’agenda d’autunno, anche sul nostro territorio, in regione e nell’Isontino. Questo non è un tema residuale ma attualissimo, sul quale il Paese deve fare un passo in avanti e che la politica deve affrontare con serietà e non cedendo a propaganda e disinformazione». Lo afferma Sara Vito (nella foto), segretaria del Pd provinciale di Gorizia, esprimendo «pieno sostegno» alla mozione presentata dal capogruppo Diego Moretti in Consiglio regionale.

«Siamo pronti a presentare anche in tutti i comuni isontini dove siamo presenti – annuncia Vito – una mozione per chiedere al Governo e al Parlamento che venga esaminata e approvata una riforma della legge sulla cittadinanza, che includa il principio dello ius scholae, auspicando che su questa iniziativa ci sia la più ampia condivisione e appoggio trasversale tra le forze politiche».

«Nell'ex provincia di Gorizia – osserva Vito analizzando i dati Istat relativi alla popolazione straniera residente al primo gennaio 2024 – all’avvio dell'anno scolastico 2024-2025 risulta essere presente un totale di 2.383 bambini e ragazzi compresi nell’età scolastica obbligatoria, di cui 1281 maschi e 1102 femmine. Questi numeri indicano una significativa presenza di minori stranieri nelle scuole isontine, molti dei quali nati e cresciuti in Italia, ma senza accesso alla cittadinanza italiana. A questi numeri si aggiungono ulteriori ragazze e ragazzi tra i 17 e i 20 anni, pari a 700, che in Italia e nella provincia di Gorizia continuano a studiare, a professionalizzarsi e a comporre il tessuto sociale».

«Bisogna dunque ragionare seriamente sullo ius scholae – insiste la segretaria dem – anche in Friuli Venezia Giulia, proprio perché è una Regione che sente più di altre i contraccolpi della crisi delle nascite. E da noi gli studenti con cittadinanza non italiana rappresentano il 14,4% dei totali».

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