l'interrogazione
«Il patrimonio di Gratton venduto in Veneto», scintille in Aula a Gorizia

Tomani (Lega) ha chiesto spiegazioni sul Museo Ford: «Io non mi sarei più fatto vedere in Aula».
Sono volate scintille ieri sera in consiglio comunale tra i banchi della maggioranza, quando Claudio Tomani ha presentato un’interrogazione sul Museo Ford. L’esponente della Lega non ha usato mezzi termini per criticare il fatto che il patrimonio di Paolo Gratton, appassionato di motori tanto da stringere importanti collaborazioni con la casa automobilistica americana, sia stato acquistato da collezionisti del Veneto. Ha chiesto quindi spiegazioni alla giunta su cosa sia stato fatto per mantenere sul territorio quella collezione.
Dopo la morte del proprietario nel settembre 2019 a 92 anni, il tutto è passato ai figli, titolari dell’omonima concessionaria in via Aquileia. Come spiegato dal sindaco Rodolfo Ziberna, la volontà della famiglia era quella di vendere quei cimeli e lo stabile, situato sulla stradone della Mainizza in comune di Farra d’Isonzo. Il primo cittadino ha assicurato che, insieme all’omologo Stefano Turchetto, si era cercato di trovare una soluzione per preservare quell’immobile che aveva ospitato reperti di tecnologia e meccanica del XIX e XX secolo.
Alla fine, però, con la chiusura al pubblico di quella collezione è cessata anche la sua storia a Gorizia. Il primo cittadino ha comunque aperto alla possibilità di dedicare uno spazio nel futuro museo nell’ex rimessa dei tram. “Per come sono fatto io - ha commentato il membro del Carroccio - dopo questa cosa non mi sarei più fatto vedere in quest’aula. Non è possibile che ci facciamo insegnare le cose dai veneti”. Parole ripetute dopo che l’assessore alla cultura, Fabrizio Oreti, ha aggiunto alla risposta di Ziberna che era stato conferito il Sigillo della città a Gratton.
“Ci fate un museo con quel sigillo?” ha tuonato Tomani, mentre l’esponente della giunta ha replicato che i dettagli sulla vicenda erano già stati spiegati. Amarezza è stata espressa dal leghista, che ha anche ricordato la storia del visionario che riuscì a portare nel 1985 Niki Lauda e Alain Prost a Gorizia, all’epoca piloti della McLaren, guidando una Ford T lungo corso Italia. Una dimostrazione del grande rapporto tra il goriziano e il marchio d’oltreoceano, che all’epoca forniva i motori ai bolidi di Formula 1, e testimoniato da quel luogo oggi abbandonato.
“Se si pensava di conservare lo stabile - la posizione di Tomani - si è sbagliato tutto. Ciò che aveva valore era l’interno, non tanto la collezione d’auto quanto i cimeli. C’erano linee di telegrafi, di trasmissione del suono e ricetrasmittenti civili e militari. Lui riusciva a far funzionare tutto, perfino oggetti dell’Ottocento. Perdere questo è stato un grosso danno per la città. È inutile fare oltre 1500 eventi in città che non aiutano il turismo o l’economica”. In quel capannone trovavano spazio anche perle dei motori come una Ford Mexico e un camion della Grande guerra.
Foto Tripadvisor
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