680mila euro di ricavi
Passa in consiglio il Project Financing per il parco fotovoltaico di San Pier d'Isonzo
Con il passaggio del Project Financing si può partire con una proposta. Il progetto, ventennale, porterà al comune bisiaco 680mila euro di ricavi.
Un passo in avanti è stato compiuto verso la realizzazione del parco fotovoltaico a San Pier d’Isonzo. Si tratta di un Project Financing approvato dal Consiglio Comunale riunitosi il 30 dicembre che ora sarà seguito da un iter burocratico che porterà prima alla proposta vera e propria e poi alla progettualità. L’idea punta a realizzare un parco di pannelli fotovoltaici ai piedi del Colle Sant’Elia, tra la centrale elettrica della linea Redipuglia-Udine e l’autostrada A4. A proporla la Omnia Energy di San Giorgio della Richinvelda, rappresentata in Consiglio da Stephane Moretti.
L’approvazione della variante 14 al piano regolatore, in cui si inserirà la destinazione d’uso del terreno a S8, dovrà avvenire prima della realizzazione. “Il progetto prevede la realizzazione del parco fotovoltaico a spese del concessionario, il comune rimane proprietario di tutto ciò che viene installato, e la gestione del concessionario per vent’anni dell’impianto”, spiega l’assessore all’urbanistica Lorenza Martellos. “Ultimato il periodo di gestione si prevede, sempre da parte del concessionario, lo smaltimento del sito. Si prevede che tra vent’anni la redditività dell’impianto sia tale da doverlo dismettere. È un primo passo per la dotazione di un nuovo tipo di impianti per sfruttare al massimo le energie rinnovabili”. L’investimento totale “porterà un ricavo di 680mila euro in 20 anni. Si traduce per il comune in percentuale in circa 33.500 euro annui, che verranno erogati mensilmente in 2.500 circa euro”, rimarca Martellos.
Ad approvare il punto all’ordine del giorno solo la maggioranza, in quanto la minoranza è uscita virtualmente dall’aula per protesta. Secondo i consiglieri di San Piero Idee in Comune, infatti, si è trattato di un’irregolarità amministrativa l’aver modificato alcuni atti del consiglio a due giorni lavorativi dalla convocazione dello stesso. Inoltre, uno dei documenti risultava “illeggibile con timbro sopra la firma. Abbiamo chiesto il rinvio di questa seduta perché c’erano due irregolarità, a nostro parere, che non consentivano il corretto svolgimento, ovvero un documento illeggibile e l’inserimento a due giorni dal consiglio dei documenti”, precisa Michele Fappani, capogruppo. “Oggi non esprimiamo alcun parere perché non siamo in grado di poterlo fare. Mi è stato detto dal sindaco che ci avrebbe pensato e mi avrebbe fatto sapere, abbiamo chiesto di avere spiegazioni perché è stato secretato un atto e non abbiamo mai ricevuto risposta. Abbiamo chiesto di spiegarci meglio il concetto di ‘donazione’ e quello che potrebbe comportare per gli interessi della nostra comunità. Sulla bonifica mi è stata data una risposta parziale, si sarebbe potuto spiegare come si svolgerà. È mancata trasparenza, per questo motivo oggi non siamo in grado di prendere una decisione sull’argomento”.
Sull’argomento anche l’ex sindaco Claudio Bignolin ha avuto modo di esprimersi. “Niente di nuovo sul comportamento del sindaco Zandomeni circa il rispetto delle più elementari espressioni di democrazia”, tuona l’ex primo cittadino. “Si sa, per esperienza provata, qualsiasi commissione o consulta e il termine stesso invita a capire, non è altro che l’invito di qualcuno, rivolto a chi amministra, a fare ragionamenti aggiuntivi su un tema di cui l’amministratore ha, o dovrebbe avere ben chiaro tutto il disegno. Mi riferisco all’ultima vicenda sulla quale il sindaco Zandomeni aveva promesso alla Consulta Urbanistica, di cui faccio parte, di aver puntualmente relazionato, sia sul progetto che sui vantaggi che essa avrebbe apportato alla comunità di San Pier d’Isonzo. Il tema è la variante urbanistica che permetterebbe, o meglio a questo punto permetterà l’installazione di un importante parco fotovoltaico in un sito privato che tanti problemi ha creato alle precedenti amministrazioni circa la sua gestione. Potrei anche essere d’accordo sia sul progetto che sull’opportunità, condanno l’atteggiamento di presa in giro, concretizzatosi appunto con l’assoluta mancanza del promesso coinvolgimento della Consulta deputata appunto ad esprimere un parere, tra l’altro non vincolante. È questa una costante di questa amministrazione, che già condannai su altre tematiche con lettera al Sindaco, pigra e per nulla democratica”, conclude Bignolin.