Investiti 100mila euro
Al via da lunedì la messa in sicurezza e lo svuotamento dell'ex scuola Pitteri di Gorizia
Approvato il progetto per ripulire l'edificio, destinato a ospitare parte del carcere limitrofo.
Dopo essere stata abbandonata per anni nell’incuria e nel degrado, l’ex scuola elementare Pitteri di Gorizia sarà finalmente oggetto di un cospicuo intervento. L’amministrazione comunale ha infatti approvato la relazione generale e il quadro economico per la messa in sicurezza dell’area, destinata a essere accorpata al limitrofo carcere di via Barzellini e quindi alla vendita, da parte del Comune, al Ministero di Grazia e giustizia per 490mila euro. L’obiettivo è incrementare gli spazi della casa circondariale.
L'intervento sarà inserito nel complesso dei lavori necessari al recupero della struttura, per i quali da Roma è stato predisposto un preventivo di massima di 4,5 milioni di euro, così come quantificati dalla Direzione generale dipartimentale e già inseriti nel programma di edilizia penitenziaria del bilancio 2020. Con questo progetto, però, non si intende “intraprendere un insieme sistematico di opere tali - si legge nella relazione - da poter ripristinare la sicurezza strutturale e nelle condizioni d'uso dell'intero edificio”, bensì “di un insieme di interventi in copertura, puramente manutentivi, al fine di arrestare le perduranti infiltrazioni”.
Realizzata tra il 1909 e il ‘10, originariamente la Pitteri era nata per ospitare la “Scuola popolare e cittadina maschile”. È costituita in tutto da cinque piani, di cui uno seminterrato, tre piani fuori terra e una soffitta. Notevolmente danneggiata durante la Grade guerra, dal 1919 venne eseguito un recupero generale dello stabile, finanziato anche grazie al risarcimento statale per i danni di guerra subiti. Il sito è stato dichiarato di interesse culturale e già nel 2008 fu oggetto di una verifica sul grado di pericolosità statica dell’edificio. Dalla relazione si evince le sue pessime condizioni, anche se non ritenute pericolose.
Nelle conclusioni alla relazione, gli esperti segnalano l’opportunità di rivedere la delimitazione delle aree di maggior rischio, in quanto l'edificio non risulta completamente transennato. “Ragionevole quindi - si legge nel documento - è suggerire il ripristino della continuità della transennatura in essere, integrando la stessa con dei cartelli che rendano ulteriormente evidente il pericolo di crollo di alcune porzioni dello sporto di linda, indicanti il divieto di accesso allo stabile ed alle aree immediatamente circostanti. Si suggerisce inoltre di provvedere a ripristinare la possibilità di chiusura della porta d'accesso che dà sul retro dell'edificio, mediante catena e lucchetto”.
In totale, la spesa preventivata per questo cantiere è di 100mila euro. "Stiamo lavorando su questo fronte da ormai cinque anni - spiega l'assessore al patrimonio, Francesco Del Sordi -, siamo ormai alle fasi finali. Manca solo il parere della ragioneria dello Stato per il completamento della cessione dell'immobile all'amministrazione carceraria, che lo trasformerà in una palazzina-servizi". La giunta comunale, quindi, ha deciso di provvedere alle condizioni minime di sicurezza per poter allestire la futura, straordinaria manutenzione, prima della vendita definitiva. "Sistemeremo il tetto e svuoteremo le stanze da tutto ciò che c'è dentro, sia mobili che documenti ancora presenti: decideremo cosa eliminare e cosa, invece, conservare per essere valorizzato". I lavori, al via lunedì, dureranno fino a febbraio.
Foto del lettore Alessio Bassani.