i lavori
Parte il cantiere per riaprire la Casa Rassauer, 15 minialloggi a Gorizia
Consegnato il cantiere finanziato dal Pnrr alla stessa ditta che lavora su Villa Louise. Sulla dimora, la Regione non esclude nuovi investimenti.
Si avvicina il completamento del restauro di Casa Rassauer. Giovedì scorso, la Fondazione Coronini Cronberg ha consegnato i lavori dello storico immobile di Gorizia, all'azienda Di Betta Giannino srl di Nimis. Si tratta della stessa che interverrà sul secondo lotto di Villa Louise, anch'essa di proprietà dell'ente, e l'obiettivo finale è rendere nuovamente funzionale il palazzo realizzato nel 1475. Si tratta del secondo dei sei interventi finanziati ad avere iniziao, all’interno del progetto pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono e abbandonati, finanziati dal Pnrr.
Per l'oocasione, erano presenti il direttore della Fondazione, Claudio Polverino; il responsabile unico dei progetto di Edr Gorizia, Sarah Djebbar; il progettista e direttore dei lavori, Giulio Valentini; e il coordinatore della sicurezza Nicola Altieri. A seguito di una convenzione, la Fondazione Coronini ha affidato all'Ente di decentramento regionale locale l’incarico di stazione appaltante per la gestione dei lavori e degli appalti. Casa Rassauer costituisce per Gorizia un prezioso esempio di architettura gotica, gravemente colpito da un incendio nel 2017 e già oggetto di parziale recupero tra il 2018 e 2022.
In quell'arco di tempo, Casa Rassauer è stata interessata da uno scrupoloso intervento, che la Fondazione Coronini ha realizzato con una spesa di 1,2 milioni di euro sostenuta da un finanziamento regionale e dagli incentivi fiscali del sismabonus e del bonus facciate, grazie al quale l’impresa Egidio Braidot ha consolidato e restaurato le murature, il tetto, i solai e gli intonaci interni ed esterni. Le forme attuali dell'edificio derivano dall'accorpamento di due distinte unità edilizia: Casa Rassauer costruita nel 1475 e Casa Attems costruita tra il 1475 e il 1483. Acquistata nel 1945 da Nicoletta Coronini, l’edificio è parte dell'ampio patrimonio lasciato in morte dal conte Guglielmo Coronini Cronberg.
Il nuovo intervento, ora appaltato, consiste nel completamento del restauro e della riqualificazione dei 15 mini alloggi esistenti, con finalità di residenza a breve termine. La ridefinizione distributiva degli spazi è tale da rendere ciascun alloggio indipendente e dotato di bagno e di angolo cottura. In tale contesto verranno realizzate le finiture interne, gli impianti e la sistemazione della corte retrostante. Nel frattempo, sulla già citata Villa Louise «la giunta regionale non esclude un ulteriore possibile impegno, anche finanziario, per garantire la completa riqualificazione e il rilancio», come annunciato dal consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga presidente).
L'esponente della maggioranza lo ha comunicato a margine della risposta del vicepresidente della Regione con delega alla Cultura, Mario Anzil. «Il secondo lotto di lavori - fa sapere Bernardis - è stato consegnato nei giorni scorsi e la fondazione Palazzo Coronini Cronberg di Gorizia comunica che dovrebbe concludersi entro settembre 2025. Tuttavia, vista l'incognita sul reperimento dei fondi per completare a tempo debito il terzo lotto dei lavori di riqualificazione della villa, ho rivolto l'attenzione anche su questa necessità». Sostegno da Troeste anche al progetto di far insediare qui un ufficio europeo per l'allargamento dell'Unione nei Balcani.
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