Un parco dedicato alla giovane Rossella, vittima di mafia rivive a Gradisca

Un parco dedicato alla giovane Rossella, vittima di mafia rivive a Gradisca

la cerimonia

Un parco dedicato alla giovane Rossella, vittima di mafia rivive a Gradisca

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 23 Mag 2023
Copertina per Un parco dedicato alla giovane Rossella, vittima di mafia rivive a Gradisca

Svelata la targa che ridenomina l'area, «fenomeno ci riguarda come persone». Il parco del Comune di Gorizia dedicato a Falcone e Borsellino.

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Rossella Casini osserverà dall’alto i bambini giocare nel parco che, da oggi, porta il suo nome a Gradisca. Come già annunciato settimane fa, questo pomeriggio è stata svelata la targa che riporta la nuova denominazione dell’are avere di via Pian, dopo un percorso di condivisione tra l’amministrazione locale, il presidio Libera di Gorizia e il gruppo scout. Davanti ai cittadini accorsi, è stata ricordata prima di tutto la storia della giovane che ha ispirato la decisione sulla toponomastica e il percorso seguito.

A ripercorrere le sue memorie sono stati gli stessi scout del Gradisca 1, che si sono imbattuti nella giovane vittima di mafia nel corso della loro esperienza alla Notte al comando. L’anno scorso, infatti, i giovani hanno potuto dormire nella sede della polizia locale, in un mini-campo organizzato da Libera per imparare cos’è la mafia e cosa sono gli atteggiamenti mafiosi. Nozioni raccontate questa sera al pubblico presente nella sala del consiglio comunale e che saranno ulteriormente approfondite nell’edizione 2023.

La scelta di svelare oggi l’intitolazione non è causale, cadendo il trentunesimo anniversario dalla Strage di Capaci che costò la vita a Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. “Tutte le vittime della mafia vanno ricordate allo stesso modo - ha evidenziato l’assessore all’Istruzione, Francesca Colombi -, molti famigliari chiedono il perché i propri cari uccisi non vengano mai citati. Vogliamo però scoprire le persone per il loro insegnamento e non per come sono morte”.

In questo senso, la scelta di Casini è stata dettata dal suo impegno nel quotidiano: classe 1956, poco più che ventenne conosce a Firenze Francesco Frisina e se ne innamora. Lui però è di Palmi, in Calabria, e la sua famiglia è legata al crimine organizzato: un giorno, il padre viene colpito da un proiettile e poco dopo è lo stesso ragazzo a rischiare la vita, con uno sparo alla testa. Rossella, nella speranza di poter lasciare liberare il fidanzato da quel male, lo porta a parlare con la polizia e l’intera sua famiglia finisce in manette.

Per la giovane, però, è l’inizio della fine. Scomparsa nel 1979, la sua storia sarà ricostruita dai magistrati solo nel 1994 grazie alle testimonianze di pentiti: rapita, torturata e abusata, verrà uccisa e il suo corpo abbandonato. Una storia che il padre scoprì leggendo i giornali, dopo anni di ricerche disperate. Oggi, l’unica foto rinvenuta della ragazza è quella che è stata raffigurata nel murales sulla cabina dell’Enel, all’interno del progetto artistico con Mara e Jacopo Fella e la collaborazione di Mattia Campo dall’Orto per Macross.

“Oggi ci troviamo qui - ha aggiunto la sindaca, Linda Tomasinsig - perché parlare di mafie a Gradisca serve, nonostante qualcuno si sia chiesto il perché. È un fenomeno che ci riguarda anche come persone”. Nella stessa giornata, è stata ufficializzata anche l’intitolazione del parco del municipio di Gorizia a Falcone e Borsellino, accogliendo la richiesta fatta a suo tempo dall’allora consigliere comunale Ermanno Macchitella per ricordare i due volti dell’antimafia. In città ora è attesa una piccola cerimonia per svelare la nuova insegna.

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