Papa Francesco ricorda Redipuglia da Fazio: «Ho visto la tragedia della guerra»

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Papa Francesco ricorda Redipuglia da Fazio: «Ho visto la tragedia della guerra»

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 15 Gen 2024
Copertina per Papa Francesco ricorda Redipuglia da Fazio: «Ho visto la tragedia della guerra»

Il pontefice è tornato in ospite nello studio del giornalista. Tra i temi i conflitti, le benedizioni alle coppie irregolari e le dimissioni.

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Ha citato Redipuglia, Papa Francesco, all’inizio dell’intervista con Fabio Fazio andata in onda ieri sera sul canale televisivo Nove e che ha ripreso dopo lo stop delle festività natalizie. È la seconda volta che il Pontefice si è trovato, anche se in collegamento, ospite di Fazio: nel 2022, quando il programma era ancora in palinsesto su Rai3, lo share era stato di quasi il 25% toccando ben 8milioni di spettatori. Ottimi numeri anche ieri sera con ben 3milioni di spettatori che hanno seguito l’intervista.

Seppur Fazio non si sia addentrato totalmente in alcune tematiche – come le recenti scomuniche seguite a critiche o il prosieguo del percorso sinodale – l’intervista ha toccato vari temi, dalle benedizioni alle coppie irregolari fino alle guerre, temi noti nei discorsi del Santo Padre, fino alle eventuali dimissioni.

«Non è né un pensiero, né una preoccupazione, neppure un desiderio, è una possibilità aperta a tutti i Papi. Per il momento non è al centro dei miei pensieri e delle mie inquietudini, dei miei sentimenti. Con capacità di servire vado avanti. Quando non ce la farò più, sarà il momento di pensarci», così il pontefice rispondendo alla domanda sul chiacchiericcio sulle sue dimissioni.

Sul tema dei conflitti bellici, Papa Francesco è tornato a ribadire: «È difficile fare la pace. Non so perché. C'è qualcosa autodistruttivo nell’uomo. Nel 2014 sono andato a Redipuglia e ho visto il risultato di questa guerra. Io ho pianto. Così come quando sono andato in un cimitero inglese e guardavo l'età dei caduti. Pensavo alle mamme che ricevono la lettera con cui perdono i figli. E pensiamo cosa significa una guerra? Pensiamo allo sbarco in Normandia, del quale è stato celebrato tempo fa il sessantesimo anniversario. Ma sulla spiaggia della Normandia sono rimasti 20mila ragazzi. Questa è la guerra».

Per Papa Francesco è necessario lasciarsi andare alla speranza: «È come la forza che ci porta avanti. La speranza non delude. Spesso siamo noi a fabbricare delle delusioni, tante. Giornalmente mi sento al telefono con la parrocchia di Gaza che mi racconta delle atrocità. Quanti arabi e israeliani morti, chiamati a essere fratelli».

Il Pontefice ha ricordato come siano i bambini, «i grandi sfruttati, grandi scartati», il «futuro ma noi glielo togliamo. Glielo togliamo condannandoli a finire in prigione, a uccidere, educandoli male. A giugno ci sarà il primo incontro mondiale dei bambini qui a Roma per attirare l’attenzione su di loro».

Sul tema del perdono, Bergoglio ha ricordato come «è per tutti. Dio non si stanca di perdonare ma perdona sempre perché è da lui che sgorga il perdono. Siamo noi, invece, che ci stanchiamo di chiedere perdono ed è questo il problema. Io penso ai fabbricatori di armi, ai fabbricatori di morte: il Signore è vicino a loro, tocca il loro cuore e non si stanca di perdonare».

Sul dissenso provocato dal Fiducia supplicans, Papa Francesco, invece, ha sottolineato come la più importante riforma sia «quella del cuore, per tutti i cristiani. Le strutture vanno conservate, cambiate, riformate secondo le finalità. Ma il cuore va riformato ogni giorno».

Tema caldo anche quello dei migranti nel cui problema, secondo Papa Francesco, c’è «tanta crudeltà, soprattutto nel trattare questi migranti, da quando escono da casa fino a quando arrivano in Europa. Non bisogna chiudere le porte perché tanti dei nostri Paesi non fanno figli e a breve avranno bisogno di manodopera».

Sui viaggi futuri, nonostante la promessa di organizzare un viaggio in Argentina a ridosso delle elezioni, Papa Francesco ha annunciato che «è ancora presto. Mi recherò in agosto in Polinesia». «Vi chiedo di pregare per me – così Papa Francesco in chiusura – pregare perché io vada sempre avanti e non fallisca nel mio dovere. Ma pregare a favore e non contro».  

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