Panchine diventano opere d'arte a Ronchi, colori e comunità alla Corradini

L’iniziativa è stata promossa dall’amministrazione comunale e dal comitato locale dell’Ipa di Monfalcone. Restaurate le panchine del viale interno alla struttura.

Fiori, decori fantasiosi, versi poetici, note musicali e onde del mare colorano la “Via degli artisti” inaugurata stamattina nel cortile della residenza protetta “Corradini” di Ronchi dei Legionari. L’iniziativa è stata promossa dall’amministrazione comunale e dal Comitato Locale dell’Ipa di Monfalcone. Attraverso i suoi volontari, l’associazione ha restaurato le panchine del viale interno che conduce alla struttura. La manutenzione ha interessato sia le parti in legno che quelle in cemento delle panchine.

«Non si tratta solo di arredo urbano ma di segni di condivisione» ha sottolineato il sindaco Mauro Benvenuto intervenendo alla cerimonia. «Da semplici panchine, le sedute esterne sono diventate opere d’arte – spiega il presidente di Ipa, Giorgio Bottò – grazie allo spirito creativo e artistico espresso dalla nostra sezione artisti».

A rivolgere il suo ringraziamento al comitato locale di Ipa, è stata la direttrice della casa di riposo, Laura Zuppet. «Non è stato valorizzato solo l’aspetto estetico – afferma Zuppet – ma il progetto ha un importante valore morale ed etico. Gli artisti hanno espresso la volontà di trasmettere gioia a quelli che vivono in quella che ormai sentono come la loro casa». La consegna di un omaggio da parte degli ospiti della struttura agli artisti che si sono impegnati ha raccolto una simbologia che ha inteso sottolineare il legame con tutta la comunità cittadina e con le realtà associative.

La sezione artisti dell’Ipa è composta da Angelo Simonetti, Pierpaolo Freschi, Andrea Verzegnassi, Gabriele Amboldi, Giorgio Bottò, Tiziana Vaccaro, Patrizia Manià, Cristina Sulligoi e Liviana Nicoli. A portare il suo consiglio sulle vernici da utilizzare – fornite gratuitamente dalla ditta San Marco di Venezia – è stato Giuseppe Berton. Ora il viale è più colorato, “sorride”, comunica di più e offre speranza. Si aggiunge così una nota di gioia in più in un posto dove il sorriso non manca mai.

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