Palazzo Paternolli diventerà casa dello studente, 100 nuovi posti letto a Gorizia entro il 2022

Palazzo Paternolli diventerà casa dello studente, 100 nuovi posti letto a Gorizia entro il 2022

il progetto

Palazzo Paternolli diventerà casa dello studente, 100 nuovi posti letto a Gorizia entro il 2022

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 31 Gen 2021
Copertina per Palazzo Paternolli diventerà casa dello studente, 100 nuovi posti letto a Gorizia entro il 2022

Sarà recuperata anche la soffitta di Michelstaedter abbandonata da anni nel cuore della città. Progetto da 3 milioni di euro.

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L'idea era stata presentata già quattro anni fa dal Consorzio per lo sviluppo del polo universitario di Gorizia. Oggi arriva l'annuncio: Palazzo Paternolli in piazza della Vittoria (nella foto) diventerà una residenza per studenti. Alla sua sommità ci sono ancora i resti della soffitta che ospitò gli ultimi giorni del giovane filosofo Carlo Michelstaedter, morto suicida a 23 anni nell'ottobre del 1910. Abbandonato da decenni nel cuore della città, dopo essere stato di proprietà anche dell'Ater, ora l'immobile si presterà a diventare una nuova casa dello studente "transfrontaliera", con 100 posti letto. Un'idea che va anche incontro alla richiesta di alloggi da parte degli universitari sloveni. L'avvio del cantiere è previsto per la primavera, con la conclusione entro l'estate 2022.

L'annuncio è arrivato dopo il sopralluogo dell'area del sindaco Ziberna, che si è confrontato con il progettista, l'architetto Paco Ferrante. Fino ad oggi in vendita, l'immobile - che venne gravemente danneggiato durante i bombardamenti della Grande guerra - è inevitabilmente legato alla figura di Michelstaedter, il quale era solito ritrovarsi con gli amici Nino Paternolli ed Enrico Mreule, inseparabili compagni di studio, di avventure e riflessioni, oltre che protagonisti de "Il dialogo della salute", scritto nelle sue ultime settimane di vita. Sempre qui, venne realizzata la tesi di laurea "La persuasione e la retorica”. L’investimento complessivo sarà di oltre 3 milioni di euro, tutti fondi privati, e c'è già l'accordo con la Sovrintendenza.

Dal 1862 e fino 1934 il palazzo ospitò l'abitazione della famiglia Paternolli, nonché la sede di una delle più celebri cartolibrerie e tipografie del Novecento. L'ultima attività commerciale di cui si ha memoria al suo interno è un negozio di articoli per la persona, anch'esso chiuso ormai da un decennio. Sulla facciata, si vede ancora il ritratto di Chiara Pradella, studiosa che ha dedicato alla figura del filosofo e alla sua riscoperta il libro "Esistimi”. Proprio lei lanciò l'appello per il recupero dello stabile alla società immobiliare Arca, proprietaria dell'area, e ad altri soggetti. Nel 2017, quindi, ecco il progetto del Consorzio, spostato fin da subito dall'amministrazione comunale.

“La riqualificazione sarà importante per diversi aspetti - commenta il sindaco -, a partire dal recupero del palazzo che si affaccia su un luogo essenziale della nostra città. Inoltre, c’è l’aspetto culturale legato a Michelstaedter. Il rapporto con l’imprenditore Visconti ha preso corpo, è stato necessario un po’ di tempo per elaborare il progetto di massima, presentato un anno fa, e per l’acquisto anche degli immobili al piano terra”. A firmare il tutto, peraltro, è lo stesso archietto che qualche anno fa ha riconvertito l’ex ospedale militare di Trieste, in via Fabio Severo, diventata anch’essa casa dello studente. La posizione dello storico immobile, inoltre, rappresenta anche la possibilità di rilancio del centro.

“Si trova a pochi minuti di cammino da tutte le sedi universitarie in città - prosegue Ziberna -, per cui andremo a rivitalizzare parte della città che in questo momento è poco utilizzata”. A complicare le cose era il fatto che l’immobiliare Arca non aveva la proprietà degli ex negozi al piano terra, rappresentando un ostacolo urbanistico importante. Recentemente, però, anche questo particolare è stato risolto. Nei prossimi mesi, quindi, potranno partire i lavori e, nel frattempo, l’impalcatura esterna sarà coperta da un telo traforato, con il rendering finale dell’opera. “In più - aggiunge il capo della giunta - verrà anche collocato uno schermo led, su cui scorreranno immagini, tra cui quelle legate alla Capitale della cultura 2025”.

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