«Paese non avvisato dell'arrivo del console bengalese», San Canzian ne discute in aula

«Paese non avvisato dell'arrivo del console bengalese», San Canzian ne discute in aula

Botta e risposta

«Paese non avvisato dell'arrivo del console bengalese», San Canzian ne discute in aula

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 08 Giu 2023
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Deiuri, Caruso e Canciani chiedono chiarimenti. Fratta risponde, «è stata richiesta estemporanea e tutto è andato liscio».

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Giorgia Deiuri, capogruppo de la Nuova San Canzian, insieme a Silvia Caruso di Con Silvia Fare Centro e Luigi Canciani di Svolta Ecologica hanno presentato una mozione sulla questione “ufficio passaporti bengalesi” a San Canzian. Il tema, discusso durante il consiglio comunale di ieri, 7 giugno, secondo la consigliere, è “la non condivisione con la cittadinanza e con la minoranza consiliare di un intervento così rilevante per la comunità sancanzianese, dal momento che erano previste mille persone in paese. La notizia dell'evento è giunta a tutti a mezzo stampa la mattina stessa”. Si tratta dell’incontro organizzato a Pieris con il console bengalese Mjh Jabel (in foto, l'incontro). Una due giorni, il 13 e 14 maggio, che ha richiamato un notevole numero di persone nel comune bisiaco.

“L’amministrazione, quando sei anni fa ho iniziato a sollecitarla, ha finalmente iniziato ad utilizzare mezzi di comunicazione come e-mail, social media e whatsapp per divulgare per tempo le informazioni sulle attività di intrattenimento”, prosegue Deiuri. Sarebbe utile che lo facesse anche per iniziative così significative, soprattutto se è consapevole che ci sarà un incontro con il Console di un Paese straniero e se in tale incontro si ritiene di trattare, anche informalmente, tematiche importanti come quelle dell'integrazione e delle pari opportunità. Mi chiedo che senso abbiano gli incontri della commissione pari opportunità – conclude Deiuri – se poi queste tematiche fondamentali non vengono minimamente menzionate”.

La mozione chiede inoltre al sindaco di “redigere un programma in materia di politiche di accoglienza, integrazione e pari opportunità, che comprenda in particolare delle previsioni sugli arrivi nei prossimi anni, sulle implicazioni sugli equilibri abitativi, oltre ad una programmazione di corsi di italiano per garantire l’integrazione e dei progetti che garantiscano l’integrazione, le pari opportunità e l’emancipazione delle donne e di coordinare tale programma con i comuni limitrofi”.

Da parte sua il sindaco, Claudio Fratta, ha ribadito come “visto il notevole flusso preventivato lo stesso consolato ha avvisato la Questura e la nostra Polizia Locale affinché ci fosse un servizio d’ordine. Quindi durante il periodo erano presenti sul posto una pattuglia della Polizia di Stato e un agente della Polizia Locale per regolare il flusso e sono state posizionate nel giardino delle transenne per formare delle file d’ordine. Il tutto si è svolto senza nessun problema di ordine pubblico, anzi alla fine dei 2 giorni la struttura è stata lasciata pulita dopo una verifica da parte degli addetti bengalesi. Io e altri amministratori siamo stati quasi sempre presenti per verificare che tutto andasse avanti senza intoppi”, così Fratta.

Secondo il primo cittadino, inoltre, “si è trattato di un incontro informale conseguente la presenza del console in territorio comunale per la quale non è possibile condividere in consiglio comunale in quanto richiesta estemporanea senza preavviso oltre che una richiesta d’uso di sala civica. Da parte nostra abbiamo avviato un percorso di integrazione, seppur le politiche di immigrazione non le fa il Comune e le previsioni dei flussi migratori vengono gestite a livello centrale, come la richiesta di un campo da cricket per essere sfogo ma anche avvicinamento ai giovani del territorio”.

Caldo il tema scolastico, infine, che “è iniziato da qualche anno e può sopperire al calo demografico affinché non si chiudano le scuole del mandamento per mancanza di bambini. È già stato organizzato un tavolo tra gli amministratori di maggioranza dei comuni del Mandamento e la dirigente Regionale dell’Ufficio scolastico che ha affrontato le difficoltà ad aprire ad esempio agli studenti bengalesi la scuola dell’infanzia. Il tavolo è stato rinviato a data da destinarsi, chi deve attuare delle politiche e linee guida è lo stesso ufficio scolastico regionale”, conclude il sindaco.  

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