L'orsetto di Gorizia torna in forze, nodi da sciogliere sulla sua liberazione

L'orsetto di Gorizia torna in forze, nodi da sciogliere prima di liberarlo

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L'orsetto di Gorizia torna in forze, nodi da sciogliere prima di liberarlo

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 18 Nov 2021
Copertina per L'orsetto di Gorizia torna in forze, nodi da sciogliere prima di liberarlo

Professionisti al lavoro per capire come procedere. Coinvolti studiosi anche dall'estero.

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Ha ripreso a mangiare e si sta rimettendo in salute il piccolo orso ritrovato tra lunedì e martedì a Gorizia. L’esemplare, scoperto da alcuni passanti in via Giustiniani e recuperato dai vigili del fuoco, si trova ora accudito al Centro recupero fauna selvatica di Terranova, in comune di San Canzian d’Isonzo, nell’attesa di poterlo liberare in natura. Un lavoro complesso che vede impegnati gli operatori della struttura e gli esperti della Regione, insieme allo zoologo Stefano Filacorda e al veterinario Stefano Pesaro dell’Università di Udine.

“È la prima volta che ospitiamo qui un cucciolo di orso - spiega il responsabile della struttura, Damiano Baradel - e il lavoro che stiamo facendo per trovare una soluzione è tantissimo”. Per questo, oltre ai professionisti già in campo, si stanno coinvolgendo figure anche dal resto d’Italia - in primis dal Trentino Alto Adige - e dall’estero. “Non c’è l’intenzione di tenerlo in cattività - prosegue - anzi vorremmo liberalo il prima possibile”. Per far ciò, però, bisogna approfondire alcuni aspetti, come la possibilità di rintracciare la madre.

Dove questa sia effettivamente, però, nessuno ancora lo sa. Le segnalazioni di orse nei dintorni di Gorizia si sono moltiplicate nei giorni scorsi, ma bisogna prima di tutto verificare che siano reali e che l’animale avvistato sia veramente il genitore. Come quando nel 2012 un puma venne avvistato tra Grado e l’entroterra, generando una valanga di falsi avvistamenti. In ogni caso, il fatto che il piccolo stia tornando a cibarsi è un primo segnale incoraggiante: “Sta bene, tante volte un animale in cattività arriva a non mangiare. Ora invece è anche arzillo”.

Nel frattempo, però, i contatti con il mondo esterno sono limitati all’osso. Solo Baradel può vederlo ed entrare in contatto con lui, per il minimo tempo indispensabile, evitando anche di parlare in sua presenza. Accorgimenti necessari per evitare che l’esemplare possa avvicinarsi troppo all’essere umano, altrimenti la successiva liberazione potrebbe essere molto complicata. Potrebbe portare l’orsetto a non tenersi più a distanza dall’uomo, con sviluppi pericolosi. Sono state contattate anche le autorità oltreconfine, mentre si continua a studiare una soluzione.

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