L'opposizione a Farra chiede uno sportello per le neomamme, i dubbi del sindaco Turchetto

L'opposizione a Farra chiede uno sportello per le neomamme, i dubbi del sindaco Turchetto

In consiglio comunale

L'opposizione a Farra chiede uno sportello per le neomamme, i dubbi del sindaco Turchetto

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 28 Nov 2020
Copertina per L'opposizione a Farra chiede uno sportello per le neomamme, i dubbi del sindaco Turchetto

Il gruppo di minoranza ha chiesto la creazione di un servizio di aiuto per le donne in gravidanza, ma dalla giunta arrivano perplessità.

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Uno sportello a supporto dei neogenitori per aiutarli sia durante la gravidanza, sia nelle fasi immediatamente successive. È questa la proposta arrivata dall’opposizione nell’ultimo consiglio comunale di Farra d’Isonzo, svoltosi in videoconferenza venerdì sera. A presentare la mozione è stata la consigliere Rossana Vidoni, che ha fatto proprio l’idea di una concittadina, Gaia Virginia Moimas, che “vorrebbe mettere al servizio della comunità parte del suo tempo libero in quello che potrebbe diventare un progetto pilota per il Comune di Farra ed essere seguito da altre realtà limitrofe”.

Moimas, infatti, è una “Custode della nascita”: come sottolineato da Vidoni, si tratta di una “figura professionale disciplinata dalla legge 4/2013 che si occupa di accompagnare e sostenere emotivamente la donna e la famiglia dalla gravidanza al primo anno di vita del bambino, promuovendo il benessere e facilitando la migliore esperienza di maternità e paternità. Non è una figura sanitaria, ma svolge un ruolo importante fungendo da ponte con le figure sanitarie e gli altri professionisti che ruotano intorno al mondo prenatale”. I servizi sarebbero “con cadenza settimanale, a cui potrebbero accedere tutti i genitori in difficoltà, assolvendo più compiti e rispondendo a svariate esigenze”.

Tre i punti d’intervento sottolineati dall’esponente della lista “Divenire”: dare informazioni sull’allattamento; supporto alla genitorialità; e la creazione di una rete di contatti tra genitori e operatori del settore. “La stessa concittadina - ha sottolineato Vidoni - ha scritto una mail al sindaco il 27 luglio scorso, alla quale non ha mai ricevuto risposta, ma solo una promessa verbale di prendere in considerazione la questione in un incontro fortuito avuto in paese di recente”. La minoranza ha inoltre evidenziato come, nel bilancio di previsione, “non sia stato stanziato un piccolo importo per contribuire al lavoro di qualche associazione di volontariato locale”.

Dal canto suo, il primo cittadino Stefano Turchetto ha promesso di prendere in esame la questione, rispondendo per iscritto entro 30 giorni. In ogni caso, il capo della giunta va con i piedi di piombo: “Il servizio è attualmente promosso a pagamento da una libero professionista, secondo una concezione molto ‘magica’ e 'pagana' della maternità. Sono contenuti che conoscono solo in parte, ma io sono un medico e mi affido alle evidenze scientifiche. Questi aspetti, però, sono più di competenza dell’Azienda sanitaria, piuttosto che dell’amministrazione comunale. Dobbiamo comunque dare una risposta seria e con evidenze scientifiche alle esigenze delle persone”.


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