L'onda di 350 ragazzi marcia sul confine a Gorizia, «la guerra non è soluzione»

L'onda di 350 ragazzi marcia sul confine a Gorizia, «la guerra non è soluzione»

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L'onda di 350 ragazzi marcia sul confine a Gorizia, «la guerra non è soluzione»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 08 Mag 2024
Copertina per L'onda di 350 ragazzi marcia sul confine a Gorizia, «la guerra non è soluzione»

La partenza questa mattina fuori dalla stazione dei treni, incamminandosi per corso Italia. L'idea nata dopo aver preso parte alla marcia della Pace tra Perugia e Assisi.

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Sono partiti dalla stazione dei treni di Gorizia, creando un fiume di ombrelli e cartelloni che ha attraversato la città e ricucito la frontiera. Questa mattina, ben 350 studenti delle scuole medie Ascoli e i colleghi della Osnovna šola Milojka Štrukelj di Nova Gorica hanno ‘sfidato’ le poche gocce di pioggia cadute per proseguire nel loro progetto senza confini. Presenti anche alcuni ragazzi delle scuole Locchi e Trinko, che hanno voluto condividere il messaggio della Marcia transfrontaliera per la pace e i diritti.

Un’iniziativa che è arrivata quasi come un flash mob, senza grandi pubblicità prima dell’evento e nata per sensibilizzare tutti sull’importanza dei valori del dialogo e della convivenza pacifica. L’iniziativa è partita da due classi, protagoniste di un progetto di gemellaggio tra le due scuole da ormai tre anni e che, lo scorso anno, le ha viste partecipare insieme alla famosa marcia della Pace tra Perugia e Assisi. Lì, avevano portato il loro messaggio di pace. Quest’anno, invece, la camminata ha coinvolto proprio Gorizia e Nova Gorica.

Si è cercato così di coinvolgere quanti più giovani possibile, rimarcando come proprio i ragazzi della sue città possono essere un esempio di pace. A salutare i partecipanti, in piazzale Martiri della Libertà, c’erano l’assessore comunale a GO! 2025, Patrizia Artico, e il consigliere regionale Enrico Bullian. Un ulteriore incontro istituzionale c’è stato alla fine del percorso, al valico di via San Gabriele, dove le classi hanno incontrato il sindaco di Nova Gorica Samo Turel. Il tutto a pochi passi dal confine tornato a essere controllato dalla polizia.

La partenza è avvenuta attorno alle 10. Il percorso, dopo aver attraversato piazzale Saba e corso Italia chiuso momentaneamente al traffico, ha fatto una prima tappa al Parco della Rimembranza. Qui, così come nelle altre soste, i giovani hanno letto frasi, poesie e storie dedicate alla serena convivenza e al ricordo, sia in italiano che in sloveno. Si è poi proseguito per via Duca d’Aosta, arrivando davanti al polo scolastico sloveno di via Puccini, per raggiungere quindi Parco Basaglia. Qui è terminata la marcia per gli alunni delle classi prime e seconde.

Una scelta imposta anche dalle difficoltà nell’attraversare il confine per gruppi di ragazzi sotto i 14 anni. Quelli più grandi, invece, hanno scelto di proseguire per raggiungere il valico del Rafut, salendo sul colle della Castagnavizza. Scendendo a Nova Gorica, i ragazzi hanno potuto vedere anche i busti di Ljubka Šorli e Lojze Bratuž lungo Erjavčeva ulica, arrivando quindi al valico a poca distanza da piazza Transalpina. Il logo scelto per l’evento raffigura un piede, a simboleggiare il divieto di calpestare i diritti di alcuno.

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