la lettera
L'ombra di D'Annunzio sul passato di Monfalcone e il dibattito sulla sua storia
Ci scrive il nostro lettore Renato Antonini, in risposta alla lettera di Marco Barone sul rapporto tra D'Annunzio, Ronchi dei Legionari e Monfalcone.
Ho letto recentemente sul Goriziano le esternazioni dell'avvocato Barone, noto sostenitore dell'Anpi locale, che questa volta ha preso di mira la città di Monfalcone. È stato infastidito dalla presenza a fianco dell'ingresso dell'Università della Terza Età di una gigantografia ed annessa targa storico-riepilogativa di D'Annunzio. L'articolista si chiede quale legame possa esserci fra quest'ultimo e Monfalcone, e risponde: zero assoluto. Dimentica che è stata proprio la città di Monfalcone a volere il monumento dedicato a D'annunzio ed ai suoi Legionari e che tale monumento insiste sul territorio monfalconese.
Poi dovrebbe recarsi all'ingresso est della scuola elementare Duca d'Aosta, in cui venne allestito l'ospedale da campo 0,57 durante la Grande Guerra, per trovare una targa che così recita: “Il fante dei fanti, Giovanni Randaccio, sacrato col suo sangue il Timavo alla Patria, qui moriva, nelle braccia di Gabriele D'Annunzio, Monfalcone XXVII – V- MCMXVII”. Lo stile dell'epigrafe è chiaramente quello di D'Annunzio, ufficiale di collegamento del 77° Reggimento della Brigata Toscana, che ha combattuto dalle nostre parti durante la Grande Guerra.
Spero che adesso che Barone conosce l'esistenza di questa targa non si adopererà per farla eliminare, assieme alla gigantografia prima citata quando, a suo dire, Monfalcone verrà liberata politicamente. La presenza di D'Annunzio ed il suo legame al nostro territorio sono evidenziate anche nel racconto di D'Annunzio “Leda senza Cigno” seguito da una Licenza, tomo terzo edito dai Fratelli Treves Editori Milano, dove i nomi delle località del nostro territorio come la Sdobba azzurra, Ronchi, Doberdò, la selva di Monfalcone, La Rocca, ecc. vengono citate. Mi chiedo se sarà sufficiente questo per sollecitare la messa all'indice del testo od il suo occultamento da parte di Barone.
Renato Antonini
Nella foto: il volto di D'Annunzio lungo la salita al castello di Gorizia a lui intitolata.
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