IL PROGETTO
Un obelisco di dieci metri nel piazzale Casa Rossa: illuminerà anche il castello

L’opera, chiamata GO! Pharus, sarà costituita da un’anima in ferro e da vetri colorati con versi di poeti sloveni e italiani. 200mila euro per la realizzazione.
Sarà installato in primavera, contestualmente con la fine dei lavori in Piazzale Casa Rossa a Gorizia, l’obelisco GO! Pharus. Un’installazione di circa dieci metri con una base di due metri e mezzo per due metri e mezzo costituito da un’anima in ferro e decorato con vetri colorati. Proprio sulle vetrate l’artista Marco Nereo Rotelli dipingerà versi di poesia di quattro poeti italiani e sloveni.
Un obelisco dedicato alla cultura della pace e al superamento delle divisioni, un invito a guardare al futuro con speranza e collaborazione. L’iniziativa è stata raccontata stamattina a Gorizia dal sindaco, Rodolfo Ziberna, dall’assessore comunale ai Lavori pubblici, Sarah Filisetti, e dall’artista Celia Stefania Centonze.
«Uno dei punti fermi del nostro mandato è la riqualificazione del piazzale della Casa Rossa, luogo che ha un significato storico per la città ma che negli anni ha assunto un aspetto trasandato. Per questo abbiamo deciso, nell’ambito del restyiling dell’area, di commissionare la realizzazione di un’opera d’arte ad hoc. L’obelisco ha un profondo significato, in quanto inno alla vita che impreziosirà il piazzale», ha spiegato il primo cittadino, ricordando che questa sarà una delle opere che rimarrà anche dopo il 2025.
Ideato dall’interior designer e artista triestina Celia Stefania Centonze, fondatrice dello studio di architettura e interior design Plateam di Milano, l’obelisco sarà un faro di civiltà, un riferimento per la città e un monito per il futuro, ricordando l'importanza di superare i confini, non solo geografici, ma anche mentali e culturali. GO!Pharus.
Scelti i poeti Giuseppe Ungaretti, France Prešeren, Carlo Michelstaedter e France Bevk: le loro parole, incise nel vetro, si trasformeranno in un messaggio universale di incontro e solidarietà tra i popoli. Sono previsti anche interventi musivi artistici realizzati dalla Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone, che ha fondato nel 2004 l’Officina dell’Arte, un luogo di inclusione pensato per le persone autistiche, in cui operano anche persone neurotipiche. Composto da mosaicisti, grafici e operatori sanitari e sociosanitari, il sodalizio attraverso il laboratorio di mosaico realizza opere collettive di piccole e grandi dimensioni che vengono esposte in diverse mostre in Italia.
La forma slanciata dell’obelisco, archetipo di elevazione e connessione tra terra e cielo, rappresenta la solidità delle radici storiche di Gorizia e la sua proiezione verso un futuro di prosperità e convivenza pacifica. Quest'opera innovativa sfida le convenzioni architettoniche con una raffinata fusione di vetro e ferro, materiali che raccontano storie di trasparenza e resilienza. I suoi vetri cromatizzati rifletteranno i raggi solari, creando un caleidoscopio di sfumature che si diffonderà nello spazio circostante. La luce e i colori trasformeranno l’obelisco in un’esperienza sensoriale unica, coinvolgendo cittadini e turisti in un suggestivo gioco di riflessi e bagliori dinamici.
L’opera d’arte sarà finanziata a valere sul programma regionale FESR 2021 – 2027 nell’ambito degli interventi relativi alle aree urbane caratterizzati da animazione territoriale, interventi infrastrutturali di miglioramento della mobilità e di rigenerazione urbana, come previsto nella strategia di sviluppo urbano integrato sostenibile presentata dal Comune alla Regione. La spesa stimata, per la progettazione, realizzazione, installazione dell’opera e collaudo della stessa è di 198.860 euro, somma che rientra nel quadro economico della riqualificazione del piazzale di Casa Rossa.
Nello specifico, come confermato dalla stessa Filisetti, l’opera sarà installata in primavera e sempre in primavera si concluderanno tutte le opere per la riqualificazione del Piazzale. GO! Pharus sarà posizionato tra via Julius Kugy e la rotonda per il valico. «Sarà come un faro – conclude Centonze – dal quale sarà illuminato il castello con i colori italiani e sloveni grazie a un laser».
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