La nuova tangenziale di Cervignano del Friuli minaccia l'antico vitigno dell'Obiz

La nuova tangenziale di Cervignano del Friuli minaccia l'antico vitigno dell'Obiz

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La nuova tangenziale di Cervignano del Friuli minaccia l'antico vitigno dell'Obiz

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 28 Feb 2021
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L'enologo Paolo Settimi lancia l'allarme per la coltivazione che ha più di 500 anni.

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Dopo il voto contrario al progetto della nuova tangenziale del consiglio comunale Cervignano del Friuli e in attesa di un nuovo confronto tra le parti, sono più sereni gli animi di chi vive nell’area tra l’Obiz e Scodovacca. Alcuni, però, non abbassano la guardia. Tra questi c’è l’enologo Paolo Settimi, che ha segnalato il possibile pericolo di danneggiare una coltivazione autoctona della zona se verrà confermato il piano stradale. “È il Refosco dal peduncolo rosso spiega -, un vitigno natio di quest’area e tipico del Friuli. In particolare, si trova nell’azienda agricola Obiz, dove trova le sue condizioni ideali per il suo sviluppo”.

Proprio qui, infatti, il terreno “è caratterizzato da condizioni molto argillose. Una cosa caratteristica è che, ogni anno, presso Villa Ersa di Scodovacca viene organizzata un’importante degustazione. Ciò testimonia l’importanza che ha per tutto il territorio”. La nuova strada che dovrebbe collegare il centro della Bassa con Grado, bypassando Aquileia, rappresenta però una minaccia secondo l’esperto. Questa, infatti, “attraverserebbe parte del territorio aziendale, veneto estirpate delle viti. La frazione è una realtà molto piccola, appena una lingua di terra, ed eliminare una superficie grande come un campo di calcio è un problema”.

Le radici di questo vitigno nella zona si vedono già all’ingresso del borgo, dove un cartello indica i 500 anni di questa coltivazione, festeggiati nel 2006. “Non risulta ci sia stato un confronto con le associazioni di categoria - prosegue Settimi -, anche perché la realtà è molto piccola, appena 25 ettari in tutto”. In ogni caso, la causa è stata supportata dall’associazione italiana sommelier del Friuli Venezia Giulia, che attraverso i propri canali ha pubblicato la nota dello stesso enologo. “C’è molta sensibilità riguardo al vino che si ottiene da quest’area”. Lo stesso Comitato Obiz, che sta continuando nella raccolta firme, supporta l’iniziativa.

Nel frattempo, il progetto di Fvg Strade anima anche la politica aquileiese. “Secondo noi - spiega la capogruppo della civica di centrosinistra “La rete per Aquileia”, Luisa Contin - serve una cambio di passo nella gestione della mobilità che non consideri solo le automobili private e non faccia diventare la variante est una strada a scorrimento veloce. Abbiamo già presentato una mozione, prima ancora di avere visionato i materiali. Ora l’abbiamo fatto e siamo ancora più convinti che sia necessario prevedere l’innesto tra la variante di Aquileia e la Sr 352 a nord del paese, nei pressi della caserma Brandolin”. Nel prossimo consiglio, quindi, sarà presentata una mozione a riguardo.

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