La nuova serie di Oleotto girata a Gorizia sbarca su RaiPlay, anteprima al Kinemax

La nuova serie di Oleotto girata a Gorizia sbarca su RaiPlay, anteprima al Kinemax

l'intervista

La nuova serie di Oleotto girata a Gorizia sbarca su RaiPlay, anteprima al Kinemax

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 28 Set 2023
Copertina per La nuova serie di Oleotto girata a Gorizia sbarca su RaiPlay, anteprima al Kinemax

Arriva il tanto atteso debutto online su RaiPlay, sabato alle 18.30 la proiezione gratuita al Kinemax con il regista Oleotto e gli attori protagonisti.

Condividi
Tempo di lettura

Solo ieri pomeriggio la conferenza stampa nella sede Rai di viale Mazzini. Nelle ore seguenti la pubblicazione su RaiPlay di tre contenuti extra tratti dal backstage: vi si riconoscono nitidamente scorci dei Giardini pubblici, le scuole slovene di via Puccini, strade più o meno curate come quelle che trovi in ogni città ma che, trattandosi di Gorizia, cerchi subito di individuare strizzando gli occhi e aggrottando le sopracciglia. Più semplice sarà questa operazione sabato sera grazie all’ampiezza dello schermo del Kinemax dove, dalle 18.30, si potrà assistere all’anteprima assoluta delle prime due puntate di “Eppure cadiamo felici”,

Si tratta della nuova serie girata da Matteo Oleotto, tratta dall’omonimo romanzo del pordenonese Enrico Galiano. Scritta da Vanessa Picciarelli e Valerio D’Annunzio, prodotta da Verdiana Bixio per Publispei in collaborazione con Rai Fiction, la serie potrà essere vista su RaiPlay dove, da venerdì 6 ottobre, saranno subito disponibili tutti gli otto episodi che la compongono. La serata di sabato (con ingresso gratuito fino a esaurimento posti) sarà anche l’occasione per conoscere due dei protagonisti (cui dovrebbe aggiungersi un terzo attore, al momento ancora top secret), i giovanissimi Gaja Masciale e Costantino Seghi (rispettivamente Gioia e Lo).

Saranno affiancati dallo stesso regista, pronto a rispondere alle domande di un pubblico prevedibilmente numeroso. E approfittando del fatto che nonostante il successo dei suoi lavori sia rimasto con i piedi ben piantati per terra (e in particolare in terra goriziana), abbiamo rivolto a Matteo Oleotto qualche domanda a pochi giorni dall’anteprima, in programma sabato 30 settembre.

In prima battuta: com’è andata la conferenza stampa?
Molto bene: era affollata, tanti giornalisti, soprattutto c’era una grande attesa per questo progetto su cui RaiPlay sta spingendo molto. I presupposti per un successo, insomma, ci sono.

Com’è nata l’idea della serie?
È venuta dalla produttrice che, lo scorso anno, mi ha chiamato per farmi leggere il soggetto che ho subito giudicato interessante: mi piaceva l’idea di raccontare una famiglia non convenzionale, con una ragazzina che arriva a Gorizia per sbaglio al seguito della madre (Giorgia Wurth, ndr) e diventa adulta in una città per lei completamente nuova.

Come ti sei trovato a girare con i protagonisti (accanto a quelli citati, Paola Sambo nel ruolo della nonna e Matteo Branciamore in quello del professor Bove, ndr)? Ho letto che ieri, in conferenza stampa, hai parlato di un “set gentile”…
Sono dell’idea che la gentilezza sia l’unica arma per salvare questo mondo feroce. Voglio portare la gentilezza come minimo comune multiplo delle giornate di lavoro perché secondo me è il presupposto per realizzare delle cose apprezzabili e, ieri, un sacco di attori ha confermato il clima piacevole che si respirava sul set. Non c’è stato mai un intoppo e anzi abbiamo collaborato molto bene con le istituzioni tanto che è doveroso un plauso al Comune e alla Film Commission: Gorizia è una città in cui è semplice girare perchè c’è sempre tutto ciò di cui si ha bisogno.

Il romanzo è ambientato a Pordenone, la serie è girata a Gorizia: ci sono spunti diversi offerti dal territorio, anche in considerazione della presenza fino a poco tempo fa del confine?
Come solitamente accade, sposto i lavori nella terra che conosco meglio perché in una location nuova si può essere inizialmente attratti da immagini “da cartolina”. Non abbiamo raccontato il confine perché non rientrava nella sceneggiatura, in cui non ho avuto parte, ma per passione e istinto personali parlo da sempre di un luogo che comprende anche la Slovenia.

Come “Volevo fare la rockstar”, anche “Eppure cadiamo felici” è una serie su adolescenti e su adulti non completamente cresciuti: in cosa si differenziano?
Nel primo il tema non era l’adolescenza ma la pubertà, qui troviamo una ragazzina di sedici anni che non sa da che parte andare, con una mamma fragile a sua volta alla ricerca di un’identità. Si amano molto e per me l’emozione e il divertimento maggiori risiedono nella possibilità di raccontare famiglie “strambe” perché non c’è un sentiero tracciato se non l’amore, base di ogni famiglia. E a me piace parlare di persone fragili, in cerca di equilibri, raccontare il viaggio di esperienze che le porta a diventare uomini e donne anche non granitici nelle loro convinzioni: i vincenti mi annoiano, amo i perdenti o i “non prestanti”, individui che esistono e che meritano forse più rispetto degli altri.

Pensi che il modo di agire poco adulto da parte di chi anagraficamente lo è sia solamente un cliché o corrisponda a realtà? E ti ci rispecchi?
Bisognerebbe intanto capire cosa significhi agire da adulti perché è un parametro diverso per ognuno. Io sì, mi rispecchio in chi cerca di capire come trovare un equilibrio: a me piace provare, sbagliare, sorprendere. Insomma: vivere. E quindi parlo di personaggi colorati: per il personaggio interpretato da Giorgia Wurth abbiamo usato il termine “dinoccolata”, perfetto per indicare chi non è quadrato.

Qual è la scena che ti ha più emozionato girare?
Ne abbiamo girata una ai Giardini Pubblici, dove abbiamo costruito un covo d’amore per i due protagonisti appoggiandoci a una struttura per bambini che ho incrociato migliaia di volte. Vedere come, con la luce giusta e gli attori giusti, possa trasformasi questo luogo è stato stupefacente.

Nei tuoi lavori fai scoprire angoli del territorio anche a chi ha sempre vissuto qui: pensi che questa serie possa essere un biglietto da visita per la Capitale europea della Cultura?

Assolutamente sì: abbiamo girato nei posti più riconoscibili e belli, in qualche caso mi ha influenzato il mio operatore durante i sopralluoghi. Tutto aiuterà: ci saranno tanti spettatori che vedranno Gorizia e pensa che un’attrice dopo le riprese ha mandato i genitori qui in vacanza perché, lei come altri, si era trovata bene.

Cosa significa per te la frase “Eppure cadiamo felici”?
Che inevitabilmente nella vita cadiamo, ma bisogna riuscire a farlo cercando di restare felici, senza rancore o rimpianti. Imparare a cadere è fondamentale: come dicevo prima, è facile imparare a vincere, ma dobbiamo insegnare alle giovani generazioni che solo nella caduta si trova qualcosa di bello.

Si discute spesso se Gorizia sia pronta o meno per il 2025: secondo te, come potrebbe “Cadere felice” in questo appuntamento?
(Ride) Già il fatto che usiamo il termine cadere suggerisce cosa sarà. Non lo so, è difficile scoprirlo, non so cosa succederà perché ho perso un po’ il polso. Mi auguro che questa occasione non venga sprecata e che la Capitale della Cultura cominci il primo gennaio 2026 perché se finirà il 31 dicembre 2025 significa che avremmo toppato su tutti i fronti. Dobbiamo avere una città non solo piena di contenitori ma di contenuti che permettano di portare persone per i prossimi quindici anni e non solo nel 2025. Da parte mia il contributo è stato portare qui tanti lavori: con i vertici di Film Commission Fvg abbiamo stimato che con tutto ciò che ho realizzato qui nel corso della mia carriera, ho portato sul territorio 9 milioni di euro.

Per la serata di sabato cosa ti attendi?
Mi piacerebbe che ci fosse la sala piena e che possano esserci molti ragazzi perché è di loro che si parla in questa serie.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.

Video
Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione

×