Nuova centrale a gas di Sant'Andrea, rabbia di cittadini e comitati fuori dai cancelli

Nuova centrale a gas di Sant'Andrea, rabbia di cittadini e comitati fuori dai cancelli

la manifestazione

Nuova centrale a gas di Sant'Andrea, rabbia di cittadini e comitati fuori dai cancelli

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 10 Ago 2021
Copertina per Nuova centrale a gas di Sant'Andrea, rabbia di cittadini e comitati fuori dai cancelli

Protesta di comitati, associazioni e cittadini per chiedere un cambio di rotta nel quartiere. Fronte duro contro l'opera.

Condividi
Tempo di lettura

Nuova dimostrazione contro la costruzione della nuova centrale termoelettrica a Gorizia. Nel quartiere di Sant’Andrea, destinato ad ospitare l’impianto a gas, comitati e associazioni si sono dati appuntamento questo pomeriggio a parco Budal, nell’area industriale, a pochi giorni dal flash mob davanti al cancello del sito dov’è in corso il cantiere. Il tutto è terminato con una passeggiata fino al luogo. La struttura sarà realizzata ex novo laddove fino al 2016 n’era già presente un’altra, sfruttando il vicino elettrodotto e soprattutto il gasdotto sotterraneo ancora presente.

Una volta terminata, la centrale avrà una potenza di 72 megawatt elettrici, potenza non sufficientemente alta per essere sottoposta a procedura di Valutazione d’impatto ambientale (Via). Aspetto che già all’epoca provocò la rabbia di numerosi cittadini, confermata a ormai tre anni di distanza. L'opera è realizzata da Meta Energia e contro di essa, ma non solo, i manifestanti hanno lanciato il proprio appello a modificare la politica energetica adottata, puntando su fonti non inquinanti e rinnovabili. Messaggio lanciato da EkoŠtandrež e dai comitati cittadini, insieme a una trentina di presenti.

“Questo quartiere ha dato molto per lo sviluppo della città - rivendica Romana Leban, portavoce del gruppo locale - e vogliamo che l’amministrazione comunale prenda atto delle nostre 1600 firme, che chiedono che in zona industriale non sorgano più industrie insalubri di prima e seconda classe, incluse le centrali elettriche”. Elenca poi gli altri problemi presenti, dal rumore dei treni in transito all’assenza di barriere fonoassorbenti, mentre si registrano spesso incidenti stradali nel principale incrocio. “C’è poi il frastuono della centrale ad olio di palma che non fa dormire” aggiunge.

“Non vogliamo che quest’area diventi una squallida periferia” chiede a gran voce, così come Stefano Cosolo dei comitati. Lo stesso evidenzia come il quartiere “non debba essere svenduto a speculazioni e industrie che usano tecnologie e fonti antiquate, tanto che anche l’Onu raccomanda di eliminare in quanto producono gas serra”. Rimarca poi che l’impianto è stato autorizzato “nonostante ci siamo opposti e chiesto lo screening di Via, chiedendolo direttamente al ministero dell’Ambiente. Noi resteremo qua, siamo in una zona bellissima di Gorizia dove passeggiamo con i nostri figli”.

Ricorda anche lui la petizione consegnata all’amministrazione locale ma mai discussa in Aula: “Chiediamo una riqualificazione e riconversione della zona industriale, eliminando le industrie insalubri di prima categoria. Tra l’altro, la prossima giunta dovrà mettere mano al piano regolatore. Dia invece un incentivo alla zona artigianale e alle energie rinnovabili”. Ha quindi evidenziato l'assenza di consiglieri all'evento, ad eccezione di Andrea Picco (Forum). Sul fronte delle alternative, invece, propone di dare priorità a produzioni locali: “Si investa in energia verde e su un modo verde di usarle, con meno consumo”.

Presenti anche altre realtà all’incontro, tra cui Legambiente, con la presidente Anna Maria Tomasich ha posto l’accento sulla correlazione tra contesto locale e mondiale. “Dall’ultimo rapporto Onu sul clima si parla chiaro, è importante una riduzione costante delle emissioni di CO2 per limitare i danni. Ricordiamo che ogni nuovo investimento nel gas naturale è una sottrazione di risorse alla transizione energetica, alle fonti rinnovabili e a scapito dello sviluppo economico e del futuro”. Agguerriti anche i Giovani comunisti, che hanno accostato l’esigenza di lotta di classe al tema ambientale.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione