La nube nera su Mossa fa ancora paura, dubbi sull'inquinamento

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La nube nera su Mossa fa ancora paura, dubbi sull'inquinamento

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 18 Nov 2021
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C'è chi si dice rassicurato dai dati, ma la preoccupazione rimane. La voce dei residenti.

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C’è un po’ più di tranquillità a Mossa dopo i primi dati forniti da Arpa sugli effetti dell’incendio, ma i timori rimangono. Oggi scadrà l’ordinanza della sindaca Emanuela Russian, che limita gli spostamenti non necessari e ha chiuso scuole e parchi pubblici, mentre si attendono ulteriori analisi per quanto riguarda le conseguenze della grande nube nera di lunedì. Richiesta avanzata ad Arpa dalla stessa prima cittadina, che ad ora ha rilasciato due aggiornamenti, escludendo per ora gravi conseguenze per la comunità locale e quelle limitrofe.

Nel frattempo, ieri chi vive nei dintorni dell’ex Bertolini è tornato a riaffarciarsi fuori dalla propria porta. “La situazione si è un po’ affievolita - spiega un residente a pochi passi dal capannone - ma fino a mercoledì siamo stati due giorni completamente chiusi in casa. Nonostante tutto, sulle scale entrava comunque l’odore. Quando abbiamo avuto accesso ai dati di Arpa, ci siamo un po’ più tranquillizzati”. I primi giorni del disastro, però, “guardando dalla finestra c’era abbastanza preoccupazione, non sapendo nemmeno bene cosa c’era dentro”.

Tra i primi a lanciare l’allarme è stato un ragazzo, operaio in un cantiere nei pressi del campo di rugby e distante qualche centinaio di metri dal rogo: “Non penso sia buono per l’ambiente - commenta -, all’inizio mi sono un po’ spaventato guardando quello che stava succedendo, non avevo mai vista prima una cosa simile. All’interno c’erano tante immondizie, sicuramente non è positivo per il futuro”. Non si dice molto rassicurato un altro abitante della zona, sottolinenando che “il tetto era in eternit. Ci fidiamo dell’Arpa ma non c’è tanta tranquillità nella popolazione”.

Ricorda il fumo denso, mentre “il campo di calcio si è riempito di materiale plastico. Fortunatamente, il vento ha girato verso i campi e non verso l’abitato. Mentre stavano spegnendo il fuoco, eravamo tutti chiusi in casa”. Dal canto suo, il farmacista Moretti vede una situazione “più tranquilla, ci sono i dati di Arpa che ci rassicurano. Speriamo che non ci siano state troppe ricadute, soprattutto a livello di campagna. Ci siamo accorti delle fiamme perché un cliente ci ha avvisato, la Bora ci ha salvato deviando lontano da noi il fumo e l’odore”.

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