Arrivi negli uffici giudiziari di Gorizia, attesi nove nuovi funzionari

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Arrivi negli uffici giudiziari di Gorizia, attesi nove nuovi funzionari

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 26 Apr 2023
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Uffici scoperti del 41% con 23 persone che lavorano su 39 previste. Serracchiani: «Scorrimento graduatorie più veloce».

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Potrebbero dare finalmente una boccata di respiro al funzionamento degli uffici, ma il condizionale rimane d’obbligo fino all’ultimo. Sono sette i funzionari attesi a Gorizia per le attività di data entry, ossia la digitalizzazione degli atti, previsti dalla graduatoria del concorso Ripam del ministero di Giustizia, finanziato dall’Unione europea. In tutto, si tratta di 5.410 unità per tutta Italia, con quelle attese in riva all’Isonzo che saranno smistate dalla Corte di appello di Trieste.

Sarà quest’ultima, infatti, a decidere per l’assegnazione tra Tribunale e Procura. Nel frattempo, i sindacati attendono fiducioso per questo ulteriore annuncio di possibile nuove forze in via Nazario Sauro, seppur a tempo determinato. Oltre a queste sette figure, inoltre, sono attesi anche due funzionari tecnici con le stesse modalità di inserimento. “Incrociamo le dita affinché vengano a Gorizia - rileva Enrico Acanfora di Confsal Unsa - le risposte sono attese a breve” mentre si attendono anche sei amministrativi.

Questi, infatti, sono ancora i posti vacanti della graduatoria del dicastero su cui ci sono stati altrettante rinunce. “Il ministero ha dato avvio al nuovo scorrimento - ancora Acanfora - come da prassi”. Un problema, quello dei rifiuti da parte dei diretti interessati che hanno diritto al posto che rischia di far rimanere sguarnita la sede ancora a lungo. Nel frattempo, la deputata Pd Debora Serracchiani ha interrogato in commissione Giustizia il viceministro Francesco Paolo Sisto sulla carenza a Gorizia.

“Sono molto esili le riposte portate in commissioni dal viceministro Sisto alla mia interrogazione - così l’ex presidente della Regione -. Auspico che si vorranno percorrere al più presto gli stretti spiragli che il rappresentante del governo ha prefigurato per tentare di intervenire su una situazione di cronica sofferenza. A fronte del problema della scopertura dei posti conseguente anche alla rinuncia dei vincitori di concorso, vanno velocizzate le procedure di scorrimento delle graduatorie degli idonei non vincitori”.

Per la dem, “occorre rendere appetibili i posti a disposizione”. Segnalando che l’esponente del governo Meloni ha confermato che “a fronte di una dotazione organica di 39 unità prestano servizio 23 risorse umane, registrandosi una scopertura del 41,03%”, Serracchiani ha sostenuto che “andrebbero stipulati accordi mirati tra ministero della Giustizia ed enti locali per andare incontro alle esigenze abitative del personale, come ha indicato lo stesso viceministro portando gli esempi di Pordenone e Prato”.

“Esiste peraltro il precedente del 2015, quando la Regione Fvg ha stipulato un protocollo con il ministero inteso al potenziamento del personale e delle dotazioni tecnologiche dei tribunali, che – ha aggiunto la dem - potrebbe essere perfezionato con il coinvolgimento di altri soggetti”. Dal canto suo, Acanfora si dice contento, insieme alle altre sigle che hanno avviato lo stato di agitazione, per l’interessamento da parte della politica “ma la carenza di personale non nasce ieri e nessun governo ha fatto qualcosa”.

Foto Daniele Tibaldi

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