le cerimonie
Norma e Milojka ricordate insieme fuori dal liceo a Gorizia, neofascisti contro la scelta
Sabato attesi due momenti distinti di ricordo, davanti al liceo classico sarà svelato il pannello promosso dall'Anvgd. Il sindaco Ziberna: «Non c’è alcun parallelismo».
Le storie di Norma Cossetto e Milojka Štrukelj saranno insieme sul pannello che verrà inaugurato davanti al liceo classico di Gorizia, sabato 5 ottobre alle ore 17.30. Un momento che seguirà l'inaugurazione della targa dedicata alla giovane istriana uccisa nel 1943, che aveva diviso le opinioni all'interno della stessa scuola con la presa di posizione di alcuni studenti e una lettera di diversi insegnanti del Polo. Anche in questo caso, le reazioni contrarie non sono mancate, questa volta dall’estrema destra.
Il progetto è stato curato dal comitato provinciale dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, con il patrocinio del Comune. Le due ragazze hanno studiato nella stessa scuola e la loro vita è stata stroncata dalla violenza del conflitto. Una per mano dei partigiani jugoslavi essendo di famiglia fascista, l’altra dai nazifascisti in quanto membro della Resistenza. «La tabella - spiega la presidente Mariagrazia Ziberna - è stata preparata, naturalmente, in accordo con l'esecutivo Anvgd nazionale, nell'ottica di presentare le vicende di entrambe le ragazze».
Il tutto, rimarca, «pur nella consapevolezza della differenza delle loro esperienze di vita e delle cause della loro morte, che vengono esposte con chiarezza nel pannello. Vuole essere la dimostrazione della nostra volontà di superare le ideologie del passato, riconoscendo le comuni sofferenze e rispettando ognuno la storia dell'altro, oggi che non ci sono più confini e siamo tutti in Europa». Saranno presenti tutti i presidenti dei comitati Anvgd della regione, il presidente nazionale Renzo Codarin e, a nome dello Confederazione organizzazioni slovene, il presidente Walter Bandelj.
Attese diverse autorità anche nazionali all’evento in viale XX settembre alle 17.30, mentre c’è già chi si contrappone alla decisione. «In nome del politicamente corretto e del superamento della contrapposizione fra destra e sinistra - accusa CasaPound Gorizia in una nota - è vergognoso e diffamatorio accostare la memoria di Norma Cossetto, giovane italiana vittima della furia slava comunista, a una militante titina attiva come Milojka Strukelj», rilevando anche come sia «sconvolgente che vengano affiancate le due storie».
Per il movimento neofascista, la prima è stata «una ragazza vittima innocente che alcuna colpa aveva se non di essere italiana messa sullo stesso piano di una militante che cadde sotto attacco militare e che prese parte alle violenze che i titini perpetrarono in questi territori». E incalza: «Ci lascia attoniti che ad oltraggiare la memoria di Norma Cossetto non sia un'associazione come l’Anpi ma sia addirittura l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia con la collaborazione del Comune di Gorizia, il quale ha concesso pure il Patrocinio a tale scempio».
«È avvilente questo chinarsi dell’amministrazione comunale alle idee di coloro che scendono in piazza con la bandiera italiana e la stella rossa, un’oltraggio alla memoria di Norma Cossetto, che rimane testimonianza vera della violenza e della barbaria titina che i nostri nonni hanno subito pure qui a Gorizia» incalza, chiedendo di non partecipare alla cerimonia. Lo stesso giorno, peraltro, si terrà una cerimonia alla stessa ora alla salita dedicata proprio alla giovane, in Campagnuzza, organizzata dal Comitato 10 febbraio e Lega nazionale di Gorizia.
Dal canto suo, il sindaco Rodolfo Ziberna non si esprime sulla concomitanza delle due cerimonie, rilevando che comunque quella ufficiale sarà davanti al liceo classico. Quindi commenta: «Noi siamo "per" e non "contro", non c’è alcun parallelismo tra le due figure: Norma è stata una studentessa uccisa solo per il fatto di essere figlia di un fascista, Milojka in occasione di un'azione militare. Sono accumunate da due fatti: aver studiato entrambe in quella scuola ed essere state uccise da opposte ideologie. Siamo per costruire e andare avanti».
Proprio su questo punto, evidenzia come «fin tanto che imputeremo agli altri le responsabilità, ciascuno rimarrà sulle proprie opposizioni. Già tempo fa ci siamo ritrovati su questo punto insieme a Livio Semolič. Estendendo questo pensiero anche a Libano, Israele, Gaza, Ucraina e Russa, e al netto degli accordi di pace che ci devono essere, l’unica strada è riconoscere la sofferenza dell’altra popolazione e dei torti subiti. Altrimenti non andremo da nessuna parte. Non possiamo fermarci alle tragedie del Novecento» conclude il primo cittadino.
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