Non è vero ma ci credo, sfortune e vizi nella Napoli anni Ottanta a Cormons

Non è vero ma ci credo, sfortune e vizi nella Napoli anni Ottanta a Cormons

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Non è vero ma ci credo, sfortune e vizi nella Napoli anni Ottanta a Cormons

Di Redazione • Pubblicato il 25 Mar 2023
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La commedia di Peppino De Filippo in scena al Teatro comunale lunedì alle 21, regia di Leo Muscato.

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"Non è vero ma ci credo" di Peppino De Filippo, con Enzo Decaro per la regia di Leo Muscato, sarà il prossimo appuntamento al Teatro comunale di Cormons, lunedì 27 marzo alle 21. In scena anche Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Carmen Landolfi, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo, Ingrid Sansone (produzione I due della Città del Sole). Il protagonista di questa storia assomiglia tanto ad alcuni personaggi di Molière che Luigi De Filippo amava molto, spiega Leo Muscato.

L’avaro, avarissimo imprenditore Gervasio Savastano, vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura. La sua vita è diventata un vero e proprio inferno perché vede segni funesti ovunque: nella gente che incontra, nella corrispondenza che trova sulla scrivania, nei sogni che fa di notte. Forse teme che qualcuno o qualcosa possa minacciare l’impero economico che è riuscito a mettere in piedi con tanti sacrifici. Qualunque cosa, anche la più banale, lo manda in crisi. Chi gli sta accanto non sa più come approcciarlo.

La moglie e la figlia sono sull’orlo di una crisi di nervi. Non possono uscire di casa perché lui glielo impedisce. Anche i suoi dipendenti sono stanchi di tollerare quelle assurde manie ossessive. A un certo punto le sue fisime oltrepassano la soglia del ridicolo: licenzia il suo dipendente Malvurio solo perché è convinto che porti sfortuna. L’uomo minaccia di denunciarlo, portarlo in tribunale e intentare una causa per calunnia. Sembra il preambolo di una tragedia, ma siamo in una commedia che fa morir dal ridere. E infatti sulla soglia del suo ufficio appare Sammaria, un giovane in cerca di lavoro.

Sembra intelligente, gioviale e preparato, ma il commendator Savastano è attratto da un’altra qualità di quel giovane: la sua gobba. Da qui partono una serie di eventi paradossali ed esilaranti che vedranno al centro della vicenda la credulità del povero commendator Savastano. Peppino De Filippo aveva ambientato la sua storia nella Napoli un po’ oleografica degli anni Trenta. Luigi aveva posticipato l’ambientazione una ventina d’anni più avanti. Noi seguiremo questo sua intuizione avvicinando ancora di più l’azione ai giorni nostri, ambientando la storia in una Napoli anni Ottanta.

Una Napoli un po’ tragicomica e surreale in cui convivevano Mario Merola, Pino Daniele e Maradona. Lo spettacolo, concepito con un ritmo iperbolico, condenserà l’intera vicenda in un solo atto. Le prevendite sono aperte lunedì e venerdì 17 alle 19, e un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

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