la protesta
«Non toccate gli alberi», stop al cantiere del Gect in via Cordaioli
La protesta questa mattina del centrosinistra, l'idea di un senso unico alternato.
Si sono precipitati sul posto appena saputo che stavano iniziano i lavori di taglio. Questa mattina, le operazioni per l’eliminazione di due olmi in via Cordiali a Gorizia sono state bloccate dopo l’intervento di una dozzina di esponenti del centrosinistra, in particolare della lista civica di Laura Fasiolo, Gorizia è tua e Noi mi noaltris Go!, che hanno chiesto nuovamente al Gect di cambiare il progetto della pista ciclabile transfrontaliera che passerà per quel tratto. Alla fine, un albero è stato comunque abbattuto parzialmente.
Sul posto, a dialogare con i manifestanti, sono arrivati la responsabile unica del progetto Giulia Bonn, insieme al vicedirettore del Gect, Tomaž Konrad. I due hanno evidenziato che tutte le opzioni per cercare una soluzione alternativa erano state valutate, dopo aver incontrato le parti interessate alla tutela dei due olmi siberiani. In particolare Legambiente, a cui è stato comunicato alla fine che il taglio era inevitabile. L’insistenza del gruppo, però, ha portato il dirigente dell’ente a rinviare ulteriormente le operazioni.
Se ne riparlerà quindi tra 10 giorni, chiedendo alla controparte di offrire delle soluzioni corredate da calcolo delle tempistiche, costi e valutazione tecnica. Per Alessandra Zanella, tra le prime a muovere la protesta contro il taglio, ce ne sarebbero almeno quattro di idee: spostare il tracciato, lungo appena 10 metri, in un terreno privato adiacente con un esproprio; posizionare una targa sui due alberi con scritto “grazie di avermi salvato” e far scendere i ciclisti per proseguire a piedi; scendere sulla strada per il tratto.
Se quest’ultima è l’opzione meno percorribile, in quanto si tratta di una curva pericolosa per l’incolumità di ciclisti e automobilisti, quella che potrebbe trovare più consensi è la quarta, ossia un senso unico alternato. Soluzione che la stessa amministrazione comunale sta valutando: “L’assessore Del Sordi è già al lavoro - spiega il sindaco, Rodolfo Ziberna, che si è sentito questa mattina con Konrad al telefono - e in alcune zone è già stato fatto”. Appare difficile invece l’esproprio, in quanto allungherebbe troppo i tempi.
Il cantiere, infatti, deve essere completato interamente entro i primi giorni di settembre, altrimenti bisognerà restituire il finanziamento ottenuto dall’Unione europea. Già questo taglio sarebbe dovuto essere fatto due settimane fa, ha rilevato il vicedirettore, aprendosi comunque al confronto con le parti. Ad intervenire nell’area, oltre a Zanella, sono stati anche i colleghi di Aula Andrea Picco, Alessandro Feri e Rosy Tucci, nonché altri candidati della coalizione. “C’è stato un dialogo pacato e costruttivo” ha rilevato Feri.
Il Gect ha motivato il progetto con una nota: "Sembra una decisione folle da prendersi in un momento storico in cui ogni giorno parliamo di quanto sia importante invece conservare e valorizzare gli alberi, di quanto fanno bene alle nostre città sotto innumerevoli punti di vista. Ma non è una decisione che abbiamo preso a cuor leggero, per il capriccio di creare una pista ciclabile dall’oggi al domani. Abbiamo speso tempo e risorse per capire se potesse esserci una soluzione alternativa, abbiamo contattato esperti, consultato regolamenti e testi di legge ma non c'era altro modo di posizionare la ciclabile se non questo".
"La creazione di questa pista ciclabile - prosegue - è parte di un progetto più ampio e complesso, di cui sentiamo la necessità di ribadire l’importanza. I territori di Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba sono indissolubilmente legati tra loro. Sono luoghi urbani ma circondati dal verde e in un territorio pianeggiante che è quello abbracciato dall’Isonzo. È un territorio che vale la pena vivere con calma per un turista o un visitatore ma anche in maniera efficiente quando si tratta di spostamenti di tutti i giorni o per lavoro". Da qui, l'idea di un ampio collegamento ciclabile, dalla lunghezza complessiva di 14 chilometri tra Italia e Slovenia.
"Vogliamo consegnare un lavoro completo, funzionale e fruibile alla cittadinanza ma non vogliamo lasciare a voi e alle future generazioni una città con due alberi in meno ed è per questo motivo che ci impegniamo a ripiantare nuovi alberi per compensare l’abbattimento necessario di questi olmi" conclude l'ente. Per Zanella, però, il concetto della compensazione "non è concepibile".
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