l'opera
A Nogaredo al Torre il nuovo pianto di irrigazione, «ora riduciamo i consumi»
Nel 2022 la Regione ha stanziato 75 milioni di euro, di cui 20 per piccoli invasi di raccolta acqua. Altri sette nel prossimo triennio.
"L'inaugurazione di questo nuovo impianto di irrigazione è un momento importante anche perché siamo di fronte ad un'opera realizzata in tempi brevi. Ma se vogliamo ampliare le superfici irrigue dobbiamo abituarci alla prospettiva di tagliare i consumi". L'assessore regionale alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier ha preso parte oggi all'inaugurazione dell'impianto irriguo a San Vito al Torre "Pras de Tor", in località Nogaredo al Torre, realizzato dal consorzio di Bonifica Pianura Friulana.
Secondo Zannier "i sistemi irrigui vecchi vanno adeguati a nuove modalità più efficienti e per farlo ci vorrà del tempo. La Regione si sta organizzando per quanto riguarda le infrastrutture poi bisognerà adeguare le modalità di irrigazione di precisione in campo con interventi anche a cura dei privati". Per raggiungere questi obiettivi, nel 2022 la Regione ha stanziato 75 milioni di euro di cui 20 per piccoli invasi di raccolta acqua. Ulteriori 7 milioni sono previsti nel prossimo triennio per la dotazione di sistemi irrigui di precisione da parte delle imprese agricole.
La commissaria del Comune di San Vito al Torre Silvia Zossi così come la presidente del Consorzio Rosanna Clocchiatti nei loro interventi di apertura hanno espresso solidarietà e vicinanza civile e morale alle popolazioni alluvionate. L'impianto sorge nei pressi del canale scolmatore realizzato una quindicina di anni fa per difendere i territori della Destra Torre dagli allagamenti; oggi si rende necessario affiancare il canale con questo nuovo impianto di irrigazione predisposto già per l'irrigazione a goccia.
L'opera serve 40 ettari ma può arrivare a 140 ettari complessivi. In questa area la falda si colloca a meno 16 metri sotto il livello di campagna. "Non sappiamo cosa succederà quest'anno - ha notato Zannier - perché dipende dal meteo e non possiamo fare interventi d'urgenza in continuazione. Ci sono aree dove la falda è a 20 metri, altre a 40 metri: un dato che ci ricorda che il ricarico delle falde non è omogeneo nè nei tempi nè nella quantità. L'unica soluzione è cambiare abitudini e passare ad un sistema irriguo sostenibile".
“Un gran lavoro di squadra - ha commentato alla cerimonia la presidente dell’ente consortile Clocchiatti - che ha coinvolto gli agricoltori, il territorio, la Regione. E in pochi mesi l’impianto è stato messo in funzione”. “Un’opera corale - ha confermato il Commissario Zossi - al servizio della comunità”. Il direttore tecnico del Consorzio, Stefano Bongiovanni, ha illustrato ai presenti l’opera, che comprende un pozzo profondo 50 metri e una tubazione di 600 millimetri di diametro.
Il punto ottimale di funzionamento della pompa è di 40 metri, la portata di 120 litri al secondo, mentre pressione al punto di consegna è pari a 2 bar. La rete, lunga circa 2650 m, è idonea per l’irrigazione a goccia, ideale per il territorio servito dal “Pras de tor”. Presente anche l’europarlamentar Elena Lizzi, che si è definita “donna di bonifica” essendo da tempo una dipendente del Consorzio, invitando a “cercare una forma collaborativa, a stringere un patto tra privati, enti e istituzioni con obiettivi chiari e una onesta partecipazione, in cui ognuno offra la propria capacità di fare”.
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.