LA LETTERA
No di Del Bello allo spostamento della biblioteca, «inutile spreco di risorse»
Ci scrive Fabio Del Bello esprimendo la sua contrarietà al progetto di trasferimento del polo culturale da via Ceriani a piazza della Repubblica.
Ci scrive Fabio Del Bello. L’ex assessore comunale alla Cultura e promotore del progetto bibliotecario con sede in via Ceriani, esprime la sua contrarietà sul trasferimento del polo bibliotecario nel palazzo dell'ex Pretura in piazza della Repubblica (per il quale l’amministrazione comunale di centrodestra ha avviato uno studio di fattibilità del quale vi abbiamo dato notizia nei mesi scorsi). Secondo Del Bello l’intervento – da circa 6 milioni di euro – sarebbe «un grande spreco di iniziative e di risorse finanziarie». S.F.
La nuova biblioteca è stata aperta in via Ceriani nel 2005 dopo un decennio impiegato a spostare plessi scolastici e a progettare ed avviare i lavori per il restauro e il potenziamento dell’edificio, nel 2017 veniva inaugurato il Museo della Cantieristica (dopo un decennio di lavori per il recupero del poderoso ex albergo impiegati) completando così il progetto ideato dalla Giunta Persi nel corso dei primi anni novanta e denominato “Quadrilatero della Cultura” in quanto fondato su quattro basamenti: Teatro, Galleria espositiva con Sala Polifunzionale, Biblioteca (con riferimento al Sistema Bibliotecario del Consorzio culturale del Monfalconese), Sistema museale (unico Museo della Cantieristica in Italia) da espandersi in direzione paleontologica (da progettare con i ricchi reperti custoditi nei magazzini delle associazioni speleopaleontologiche monfalconesi), protostorica (sui Castellieri), antichistica (presso le TermeRomane), medievale (in Municipio).
Questo è l’apparato pubblico culturale ereditato dalla attuale Giunta comunale: il servizio bibliotecario in via Ceriani, in questo quadro, è sempre stato solido e particolarmente efficiente (come rilevato dallo stesso assessore). Si tratta di una biblioteca di pubblica lettura e non di conservazione (come la Statale di Gorizia o la biblioteca del CCM di Ronchi) che svolge una funzione di aggregazione (sala studi per ragazzi e giovani) e di integrazione (sezione multiculturale).
Va ricordato che si è trattato di un intervento molto consistente (6 milioni di euro) sotto il profilo finanziario a sotto quello progettuale, così è stato anche per la ex Pretura (interessata da un importante intervento finalizzato a funzioni amministrative): ora scambiare i ruoli significherebbe un grande spreco di iniziative e di risorse finanziarie. Agli inizi del Duemila, in concomitanza con l’apertura della nuova Galleria espositiva, era stato allestito un comitato scientifico che aveva ideato il paradigma di “Monfalcone Cantieri dell’Arte”. Questo si sarebbe sviluppato tra la nuova struttura di Piazza Cavour, il Palazzetto Veneto (dove si ipotizzava di realizzare il Museo archeo-paleontologico per valorizzare gli inestimabili e poco conosciuti beni paleontologici custoditi dalle due associazioni del settore), la Galleria Antiche Mura e il Rione di Panzano.
Infatti il Corso del Popolo non è mai stato considerato un pregio sotto il profilo urbanistico ed architettonico, bensì un luogo vocato al commercio. Si trattava quindi di indicare luoghi dove valorizzare gli artisti locali (Galleria Antiche mura), altri luoghi dove valorizzare giovani artisti (Panzano), altri ancora da dedicare all’arte contemporanea (nuova Galleria) che in effetti sarebbe stata aperta nel 2002 con un progetto contemporaneista diretto da Andrea Bruciati dopo le dimissioni del quale non c’è più stata una direzione artistica. Conseguentemente – come Pd e Progressisti -ci opporremo in modo molto deciso ad avventate operazioni completamente prive di senso logico.
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.