«Nessuna aggressione nel nostro locale», parla la titolare del Ti Adoro

«Nessuna aggressione nel nostro locale», parla la titolare del Ti Adoro

a monfalcone

«Nessuna aggressione nel nostro locale», parla la titolare del Ti Adoro

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 21 Apr 2023
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Tramite il proprio legale, la proprietaria del bar Ti Adoro sottolinea, «a disposizione degli investigatori. Fatti difformi da come raccontati».

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Il caso dell'aggressione subita da Monica Bizaj, la donna che è stata picchiata da alcuni individui lo scorso sabato 8 aprile a Monfalcone per essere intervenuta a difesa della sua amica vittima di molestie, torna all'attenzione della cronaca per una lettera a firma dell'avvocato Federico Cechet e arrivata in tutte le redazioni giornalistiche locali e nazionali che hanno trattato il caso di cronaca.

La comunicazione ha per oggetto la richiesta di rettifica sui fatti accaduti la sera del giorno 8 aprile 2023 a Monfalcone presso il "Bar Ti Adoro". L'avvocato Federico Cechet assiste infatti la titolare del bar cittadino dove avrebbe avuto luogo l'aggressione di Bizaj. Il legale comunica che la vicenda, secondo la titolare del "Ti Adoro", si è svolta in maniera difforme da quanto descritto dai vari media.

"La mia mandante - scrive il legale - precisa che si è messa immediatamente a disposizione degli investigatori, sebbene non presente nel bar la sera del giorno 8, e lo stesso ha fatto la propria dipendente che ha prontamente indicato la possibilità di ricostruire quanto accaduto nelle immediatezze del locale attraverso le telecamere di un servizio commerciale contiguo, non avendo la propria attività in sistema di sorveglianza".

Nella missiva viene inoltre affermato che "nessuna aggressione si è svolta nel proprio locale o nelle sue pertinenze e quindi nessuna omissione, mancato avviso alle autorità o mancato intervento vi è stato da parte della dipendente del locale o dei suoi avventori si è verificato".

"La titolare del bar - scrive ancora l'avvocato Cechet - riporta anche un pensiero di solidarietà nei confronti della vittima dell'aggressione ma pretende che la narrazione dei fatti, da parte di tutti i soggetti coinvolti, avvenga secondo i canoni della massima correttezza e veridicità". L'esercente infine, ha tenuto a precisare che - visti anche dei precedenti di maltrattamenti che l'hanno coinvolta personalmente in passato - " non è una persona indifferente al gravissimo problema della violenza sulle donne o, addirittura, quale fiancheggiatrice dei responsabili dell'aggressione" .  

Foto I.L.

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