«Nave in porto con armi», lavoratori in agitazione a Monfalcone

«Nave in porto con armi», lavoratori in agitazione a Monfalcone

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«Nave in porto con armi», lavoratori in agitazione a Monfalcone

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 02 Feb 2023
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Lavoratori pronti allo sciopero, Usb: possibile partenza di una nave con materiale bellico.

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Anche a Monfalcone i lavoratori portuali si stanno mobilitando in vista della manifestazione nazionale contro la guerra in programma il 25 febbraio a Genova. E lo fanno con una ragione ulteriore. È stato infatti diffuso oggi dall’Unione sindacale di base un comunicato stampa in cui si contesta l’imbarco di armi nei porti di Trieste e Monfalcone. In particolare, nella Città dei cantieri dovrebbe partire entro la giornata di oggi o al massimo in quella di domani una nave carica di materiale militare.

Si tratta di un’ottantina di mezzi fra cui ambulanze, mezzi per il trasporto truppe, scavatrici ma anche obici da campo. Ignota la destinazione, ma ovviamente si teme che la nave possa raggiungere l’Ucraina provocando un escalation dello stato bellico verso cui i portuali hanno sempre dichiarato la propria contrarietà. Non è la prima volta che da Monfalcone partono dei carichi militari, ma la situazione ha indotto l’Usb del Friuli Venezia Giulia a proclamare lo stato di agitazione in entrambi gli scali regionali chiedendo contestualmente immediati chiarimenti.

Lo ha fatto nei confronti dell’Autorità Portuale e ai Prefetti di Trieste e Gorizia. Secondo quanto riportato dal comunicato stampa divulgato nel pomeriggio di oggi, «la dichiarazione recente del Ministro Urso che vorrebbe Trieste come porto al servizio dell’Ucraina trova Usb perfettamente d’accordo ma su un’iniziativa organica che favorisca la ricostruzione di un paese
martoriato dalla guerra, non per alimentare ancora morte e distruzione». Anche per questo, la sezione regionale del sindacato ha espresso la propria intenzione di partecipare alla mobilitazione in programma a fine mese a Genova.

Nel capoluogo ligure, così come a Livorno, i portuali sono già in stato di agitazione da diverso tempo per motivi contrattuali a cui si viene ad aggiungere l’impegno contro il conflitto con il motto "alzate i salari, abbassate le armi", già urlato in occasione dello sciopero generale del 2 dicembre e della manifestazione nazionale del giorno successivo.

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