Nataša Pirc Musar nuova presidente della Slovenia, è la prima donna

Nataša Pirc Musar nuova presidente della Slovenia, è la prima donna

Dalle elezioni

Nataša Pirc Musar nuova presidente della Slovenia, è la prima donna

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 14 Nov 2022
Copertina per Nataša Pirc Musar nuova presidente della Slovenia, è la prima donna

Giornalista e avvocata paladina dei diritti civili, rappresentò in tribunale anche l'ex first lady Melania Trump. È stata eletta con il 53.8% dei voti.

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Sarà Nataša Pirc Musar – sostenuta al ballottaggio dalla coalizione di centro-sinistra al governo – la quinta presidente della Repubblica slovena, nonché la prima donna a ricoprire la carica. Giornalista e avvocata paladina dei diritti civili, rappresentò in tribunale anche l'ex first lady Melania Trump.

Una relativamente alta affluenza alle urne (52,9%) – superiore sia rispetto al primo turno, che alle ultime due tornate elettorali del 2017 e del 2012 – ha spinto Pirc Musar verso la vittoria con il 53,8% dei voti, sconfiggendo l'avversario del fronte conservatore Anže Logar, che si è fermato al 46,1%.

Ha quindi funzionato l'appello delle ultime settimane al "voto contro" Janez Janša – l'ex premier nazional-populista e leader del Partito democratico sloveno (SDS), di cui Logar era il candidato di riferimento –, che ha portato quasi 480mila sloveni a votare per la candidata 54enne di Lubiana. Invece non è bastato il tentativo di Logar di apparire più moderato rispetto a Janša, impostando una campagna volta a evitare i temi più divisivi della politica slovena, pur senza smarcarsi rispetto alle posizioni di SDS.

Le elezioni di domenica 13 novembre – a cui hanno partecipato 54mila elettori del Goriziano sloveno, il 54,2% degli aventi diritto – hanno sancito anche la fine del secondo mandato di Borut Pahor, il presidente uscente originario di Šempeter (San Pietro di Gorizia). Pahor si era certamente distinto per un importante percorso di avvicinamento all'Italia coronato nel 2020 dalla storica visita congiunta con il presidente Sergio Mattarella alla foiba e al monumento agli eroi di Basovizza.

Intervistati la scorsa settimana da Radio Capodistria, i due candidati hanno anche espresso una posizione diversa alla domanda se sarebbero disposti a ripetere la visita del 2020. Se positiva è stata la risposta dell'allora ministro degli Esteri Logar, che si è dichiarato ben disponibile a visitare la foiba di Basovizza con l'eventuale omologo italiano, di segno opposto – "direi prima di no che sì" – è stata la replica di Pirc Musar. Posizione molto probabilmente determinata più dalle logiche di contrapposizione imposte dal confronto elettorale, che da una precisa volontà di uscire dal solco di Pahor.

Sarà comunque interessante osservare quali conseguenze comporteranno, nelle relazioni tra i due Stati confinanti, i nuovi scenari nelle rispettive politiche nazionali, considerando anche la recente nomina di Giorgia Meloni alla guida del governo italiano.

"Ho intenzione di incontrare i presidenti di tutti i gruppi parlamentari – ha dichiarato Pirc Musar appena è diventato evidente il risultato delle elezioni – affinché si possano definire delle posizioni condivise sui temi più importanti". In serata è arrivato anche l'abbraccio tra i due candidati, subito dopo le congratulazioni di Logar al nuovo presidente sloveno, riconoscendone "il duro lavoro svolto in campagna elettorale". "Con Nataša abbiamo punti di vista diversi su molti dei temi emersi in questi mesi" ha aggiunto l'avversario, che ha concluso affermando che "sarà una buona presidente se sarà in grado di ascoltare tutti".

Quelli dell'ex ministro degli Esteri sono toni in netto contrasto con lo stile di Janša, caratterizzato invece da una forte tendenza allo scontro e all’aggressiva polarizzazione del dibattito politico. Bisognerà pertanto vedere se i 409mila voti ottenuti dal candidato conservatore produrranno un nuovo confronto all'interno del centrodestra sloveno, attualmente ancora dominato dal leader di SDS.

"Cercherò di essere veramente la presidente di tutti, lavorerò indefessamente per i diritti costituzionali e per i diritti umani", ha dichiarato ancora Pirc Musar. "Mi impegnerò perché tutti assieme nella vita politica si possa essere uniti sui temi strategici, come la sanità pubblica di qualità, la sicurezza personale, la sicurezza umana, meno poveri ci saranno meno ci saranno problemi sociali meno ci sarà criminalità nel nostro Paese. Voglio che la Slovenia diventi il Paese dove gli anziani saranno ascoltati e sentiti, dove i giovani vorranno rimanere e viverci".

"Desidero una Slovenia dove ci si renda conto che sono tempi bui a causa dei cambiamenti climatici: i giovani ci stanno incaricando di assumere responsabilità nei confronti del nostro pianeta. Ringrazio anche coloro che hanno votato per Logar. La Slovenia non è una scheda elettorale, non è un partito politico: la Slovenia è un bellissimo mosaico di diversità che può vivere in tutta la sua bellezza solo ed esclusivamente quando tutti danno il massimo".

Foto BoBo/Radio Capodistria e Daniele Tibaldi.

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