il culto
Natale nel tempio protestante, la chiesa di Gorizia apre le sue porte
Domani la cerimonia alle 9.30, la comunità legata alla presenza della famiglia Ritter.
La messa di Natale è uno degli appuntamenti più attesi nella comunità cristiana. Un rito che a Gorizia avrà sede a Sant’Ignazio per quanto riguarda i cattolici, mentre la piccola comunità protestante ancora presente si ritroverà nel suo tempio di via Diaz. Una presenza che affonda le proprie radici nel XVI secolo, quando in città arrivò il pastore Primož Trubar - nonché uno dei padri della lingua slovena - per predicare, nonostante la città si ereggesse a baluardo della Contro Riforma. Solo nel 1861, infatti, nacque il luogo di culto grazie alla famiglia Ritter.
Domani alle 9.30, quindi si terrà il culto natalizio, aperto non solo ai metodisti qui presenti - poco più di una ventina quelli ufficialmente iscritti al registro - ma anche ai loro parenti, amici e alla comunità più in generale. Il pastore Marco Casci, che opera anche nei templi di Udine e di Tramonti di Sopra, evidenzia subito le differenze tra le celebrazioni cattoliche e quelle protestanti: “I nostri non sono messe ma culti, perché la prima rimanda al concetto di eucarestia e noi riteniamo che il sacrificio sia avvenuta una volta sola in Cristo. Non lo replichiamo”.
“Il Natale è preceduto dall’Avvento - prosegue - il cui esempio simbolico è la Corona d’Avvento, nata nel XVII secolo in Germania. L’idea non era solo di scandire questo tempo, ma anche aiutare economicamente bambini e bambine che non avevano qualcuno che si occupasse di loro. Ancora oggi, ci prepariamo così, più che in termini spirituali ma aprendo gli occhi verso l’altro e l’altra”. La mano è quindi tesa verso coloro che rimangono nell’ombra della candela, per includerli. Segno di amicizia che, sottolinea il pastore, ha contraddistinto la storia di questa comunità.
Oltre a ciò, la struttura ecclesiale nella sua organizzazione “è molto democratica. Organizziamo diversi momenti d’incontro, ogni decisione - dalla più piccola alla più grande - viene presa dai rappresentanti eletti da tutti i membri di chiesa”. Tornando al 25 dicembre, Casci rimarca anche che “non celebriamo un altro Natale, ma ci distinguiamo dagli altri su cosa abbiamo compreso di questo momento sacro”. Dopo il rito goriziano, le celebrazioni si terranno in mattina a Udine, con due momenti: uno in italiano e uno in lingua Twi per la comunità ghanese.
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