Nascosto nell'incuria per anni, Gorizia riscopre il polmone verde della valletta del Corno

Nascosto nell'incuria per anni, Gorizia riscopre il polmone verde della valletta del Corno

il cantiere

Nascosto nell'incuria per anni, Gorizia riscopre il polmone verde della valletta del Corno

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 16 Apr 2021
Copertina per Nascosto nell'incuria per anni, Gorizia riscopre il polmone verde della valletta del Corno

Procedono i lavori per mettere in sicurezza il torrente e ridisegnare il parco cittadino. L'obiettivo è concludere tutto nel 2022.

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Prende sempre più forma la riqualificazione del parco della valletta del Corno, a Gorizia. Iniziata la scorsa primavera e finanziata con un investimento da oltre 15 milioni di euro, l’opera è ormai entrata nella fase più accesa per dare un nuovo volto a un’area della città completamente abbandonata. Questa mattina, il sindaco Rodolfo Ziberna e l’assessore ai lavori pubblici, Arianna Bellan, hanno fatto un sopralluogo nel cantiere per constatare i risultati finora raggiunti. È stata così esaminata la conduttura sotterranea che, da vicino la palestra, verrà prelevata lunedì con una gru e ripulita, per poi essere riposizionata.

In pratica, ci si sta preparando per la terza e ultima parte dello scavo, al cui termine si conterà un chilometro e mezzo di tubatura da Nova Gorica alla valletta. In questa, scorrerà il torrente Corno, che verrà ripulito delle acque “nere” per riempire il tratto in superficie ormai limpido, fino al nuovo interramento e alla confluenza nell’Isonzo. Una progettazione complessa nata dal confronto con le istituzioni d’oltreconfine, dove dal 2015 è stata realizzata la nuova rete fognaria e il depuratore. Così facendo, si metterà definitivamente in sicurezza un corso d’acqua già oggetto di piene in passato, la cui ultima è stata nel 1986. Ancora oggi, in alcune case sono rimasti i segni.

Il torrente sarà quindi collegato alla rete di Nova Gorica, dove si sta già preparando il bacino che tratterà l’onda di piena. La capacità sarà di 350mila metri cubi e, ultimata l’opera, la portata dello scarico raggiungerà i 31 metri cubi al secondo. Dati illustrati dal direttore dei lavori Mario Causeo, alla presenza degli altri dirigenti dell’Ufficio tecnico per tracciare un bilancio a circa un anno dal via. L’obiettivo, ora, è terminare il tutto entro l’estate prossima, incluso il percorso di 200 metri che sconfinerà in Slovenia. “Sarà il polmone verde della città - ha sottolineato il sindaco -, con il Corno che sarà tolto dalla sua tomba. Verrano inoltre realizzati nuovi percorsi”. In tutto, il budget per questo intervento sfiora il milione di euro.

Troverà spazio anche una zona skate e la palestra verrà dotata di nuove strutture, per poterla destinare anche ad eventi. L’idea, poi, è di aggiungere illuminazione e creare un infopoint, a cui si potranno sommare anche altre novità legate al benessere e divertimento, come un’area per i concerti all’aperto. Una parte sarà finanziata dal ribasso di gara, un’altra verrà ridiscussa insieme alla Regione. “Quest’area si aprirà a tutti i cittadini - ha aggiunto il primo cittadino - e si collegherà al progetto del nuovo parcheggio sotterraneo in via Boccaccio con 200 stalli. Si potrà lasciare lì la macchina e godere di questa zona. Nei prossimi due anni vedremo la città che cambia”.

Nel frattempo, la stessa valletta ha iniziato a prendere una nuova forma, soprattutto nella zona nascosta alla vista dalla vegetazione lungo la strada e recuperata dall’incuria in cui da decenni era oggetto. Procedendo verso sud, infatti, si entra in una zona ripulita dalle piante che l’hanno invasa, in particolare palme e gelsi da carta. Un’enorme distesa di verde da circa 1.500 metri quadri riempie la vista e, seguendo il percorso che indirizza il Corno, si arriva a una zona tutta da riscoprire. Un mondo totalmente inaspettato se si guarda la vegetazione che lo circonda all’esterno, come nel caso di viale Oriani dove qualcuno ancora si cimenta nel “lancio del sacchetto”.

Gli effetti si vedono, con immondizie sparse nel verde e che saranno presto ripulite. Proprio in questa parte, ci sono alberi alti fino a 20 metri, che hanno colto di sorpresa gli stessi operai. Le piante presenti - spesso eredità delle ville limitrofe di periodo asburgico - verranno mantenute. Seguendo il percorso del torrente, nel frattempo riemerso, verranno create piste ciclabili e sentieri. Lo stesso percorso verrà ridefinito, sostituendo l’attuale cemento con la pietra e abbellendo il sentiero nella natura. Lo stesso verrà allargato in profondità nel sottopassaggio che conduce alla zona più meridionale del parco. Lo stesso corso d’acqua si perde poi fino a Piedimonte.

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