Dall'assise di venerdì 11
Nasce a San Pier d'Isonzo la Consulta dei Giovani, discussione in consiglio
Dalla minoranza Gherghetta e Sartor portano obiezioni sulla gestione, «più libertà ai giovani».
Nasce anche a San Pier d’Isonzo la Consulta dei Giovani, approvata nel consiglio comunale di venerdì 11 febbraio scorso. Una discussione che ha animato l’assise pubblica con la richiesta da parte del consigliere dem Enrico Gherghetta di emendare l’intero regolamento portato di fronte al Consiglio. Richiesta poi rigettata con l’approvazione, da parte della maggioranza, della proposta presentata inizialmente. Perplessità espresse anche dal consigliere Giuliano Sartor con ben altre posizioni rispetto a Gherghetta, che ha chiesto maggiori libertà alla stessa Consulta. Discussione, in ogni caso, che si è arenata tra la terminologia di Consulta dei Giovani e Centro Giovani, finendo in un nulla di fatto.
Secondo il regolamento approvato, portato in aula dal consigliere Thomas Battistella, “La consulta dei giovani è un organo di partecipazione giovanile alla vita sociale e politica del Comune e si avvale, per il suo funzionamento amministrativo e per ricerche inerenti ai suoi fini istituzionali, dei propri componenti facendo riferimento al personale degli Uffici comunali, dei membri del Consiglio Comunale, della Giunta Comunale e delle attrezzature tecniche messe a disposizione”.
La sede della consulta sarà la Biblioteca comunale sita in via Sauro 40 con vari obiettivi, tra cui creare attività di promozione culturale, possibilità di confronto con i soggetti delle associazioni e istituzioni, favorire la creazione di nuovi ambiti di partecipazione e proporre azioni tese a prevenire situazioni di disagio giovanile sul territorio.
Ampia la fascia di partecipazione, dai 15 ai 30 anni, residenti sul territorio comunale. Su questo punto la richiesta sia di Gherhetta che di Sartor è stata di diminuire la forbice d’età e di aprire anche ai giovani di altri comuni che, nel regolamento originario poi approvato, “possono partecipare alle riunioni della Consulta ma non hanno diritto di voto né possono ricoprire cariche elettive”.
Altro punto da emendare, secondo la minoranza, quello sulla domanda di adesione che “va presentata alla giunta comunale tramite domanda scritta”. Sarà la giunta, poi, a verificare con l’ausilio degli uffici comunali il rispetto dei requisiti del richiedente e con apposita delibera deliberare l’aggiornamento dell’elenco dei componenti a ogni modifica avvenuta.
Il Consiglio ha, in ogni caso, approvato lo Statuto e a breve saranno messi a bilancio anche i fondi stessi per l’avvio del nuovo organo locale.
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