La Via Crucis di Gorizia tra musica e danza, fiume di candele in castello

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La Via Crucis di Gorizia tra musica e danza, fiume di candele in castello

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 08 Apr 2023
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Ieri sera il percorso da piazza Vittoria al castello, l'arcivescovo Carlo: «Gesù va nella tomba dell’umanità».

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Il silenzio della marcia religiosa, ma anche le note della musica e i passi di danza dei più giovani. La Via Crucis di ieri sera a Gorizia, partita da piazza Vittoria e giunta come da tradizione fino ai piedi del castello, ha animato il centro città nella notte del Venerdì santo. Un momento di preghiera che ha voluto dare ampio spazio alla novità e soprattutto ai ragazzi, coinvolgendo nuovamente i gruppi scout ma soprattutto la compagnia dei Tubi Innocenti, con un antipasto del loro Jesus Christ Superstar.

Il musical andrà infatti in scena sabato prossimo, al Teatro Verdi, ma per l’occasione il giovane attore nei panni di Gesù ha cantato davanti alla nutrita folla presente, sul sagrato della chiesa di Sant’Ignazio. Quasi 500 persone giunte al momento rituale della chiesa cattolica, guidato dall’arcivescovo monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli e coordinato dal decano don Fulvio Marcioni. Due i momenti nuovi inseriti nel percorso: oltre a quello iniziale, al netto dei problemi di audio, c’è stata l’esibizione di tre ballerine.

Le tre allieve della scuola di danza Giselle hanno danzato nell’area allestita fuori dalla Porta Leopoldina, nello spazio del parcheggio, illuminate dalle candele dei tanti presenti. Nel mezzo delle due esibizioni, ci sono state le stazioni e soprattutto il percorso tra silenzio e musica lungo via Rastello e la salita D’Annunzio. L’attesa per questo momento cittadino era stato testimoniato già l’anno scorso, quando era stato ripreso dopo due anni di stop a causa della pandemia, illuminando il centro storico con le luci dei fedeli.

Giunti all’ultimo punto del percorso, ad attendere il corteo c’era un Cristo crocifisso ritratto dall’artista goriziano Franco Duso. Guardando proprio al figlio di Dio, l’arcivescovo ha ricordato che al termine della Via Crucis “viene sepolto e lì resterà fino al mattino di Pasqua. Eppure la tradizione della Chiesa dice che Gesù fa qualcosa durante quel lungo sabato santo”. L’icona distribuita prima di partire in piazza racconta proprio questo, in un’icona russa: “La discesa agli inferi, Gesù va fino in fondo alla morte”.

Nell’opera, si intravedono due corpi scuri: “Sono Adamo ed Eva. Gesù va nella tomba dell’umanità a prendere il primo uomo e la prima donna per intendere l’intera umanità, portandoli alla luce della resurrezione”. Il presule ha quindi citato non solo la morte fisica, ma anche quelle “che ci portiamo nel cuore in cui il Signore non è estraneo”. Per questo, nei giorni scorsi ha fatto tappa anche in carcere e in ospedale, “due situazioni di oscurità ma dove c’è luce”. Dietro l’icona russa, inoltre, c’è una preghiera di un rabbino ucraino.

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