Il museo nell'ex valico del Rafut, Gorizia racconta il suo confine

Il museo nell'ex valico del Rafut, Gorizia racconta il suo confine

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Il museo nell'ex valico del Rafut, Gorizia racconta il suo confine

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 16 Ago 2022
Copertina per Il museo nell'ex valico del Rafut, Gorizia racconta il suo confine

Apertura a settembre, sarà coordinato con il Museo del contrabbando sull'altro lato del confine.

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È stato un lavoro che ha richiesto alcuni anni per essere portato a termine ma a settembre, finalmente, aprirà i battenti. Il Museo del valico del Rafut a Gorizia è ormai pronto, speculare a quello del contrabbando attivo sul versante sloveno del confine già dal 2019. Recuperata così la casermetta delle guardie di confine, la cui presenza è ancora oggi testimoniata dalla sbarra - dipinta oggi con il tricolore - a pochi passi dalla pista ciclabile che costeggia il confine e la linea ferroviaria della Transalpina. Inaugurazione attesa a settembre.

“La storia del Novecento - spiega l’assessore alla Cultura, Fabrizio Oreti - certamente va raccontata ai tanti cittadini temporanei che ospiteremo nell’ottica della capitale della cultura europea”. L’area, peraltro, “ha già visto esprimere l’interesse di Promoturismo Fvg per il suo inserimento nelle iniziative di promozione turistica regionale. Tutto ciò non solo come offerta turistica, ma anche a favore del lavoro che stiamo sviluppando per Nova Gorica e Gorizia capitali europee della cultura per il 2025” rimarca.

A curare il tutto è stata l’associazione Quarantesettezeroquattro insieme a Rossana Puntin, funzionaria della programmazione culturale del Servizio cultura eventi e turismo dell’amministrazione locale. All'interno della casetta, quindi, ci saranno immagini provenienti da diversi archivi, tra cui l'Istituto Luce. Nella seconda stanza sono stati installati tre monitor con interviste sui diversi temi storici, rilasciate da personalità del territorio come giornalisti e storici. Nel giardino, spazio a una mostra storico-fotografica.

Attraverso gli scatti, saranno raccontati i principali eventi che hanno caratterizzato la posa del confine e la sua storia. Le interviste e la direzione scientifica sono state seguite da Alessandro Cattunar e dal resto del suo sodalizio, insieme a Kaja Širok - storica del confine nonché ormai ex direttrice del zavod GO! 2025 -. La parte grafica è stata realizzata da Elena Guglielmotti. Il progetto sarà fruibile in lingua italiana e slovena, mentre le aperture saranno coordinate con i Goriski Muzej e il comune di Nova Gorica.

Il primo ente gestisce infatti il museo dedicato al contrabbando, mentre si studia un comune percorso storico-turistico, unendo anche il Museo della Transalpina. Il progetto ha poi visto il lavoro di Isig, con un laboratorio sul tema del confine con studenti universitari, i cui risultati saranno presto resi noti. La giunta ha fatto domanda anche per un nuovo contributo regionale di 20mila euro per “Lasciapassare-Prepusnica Gorizia/Nova Gorizia”, in partnership con l'associazione Quarantasettezeroquattro, Comune di Nova Gorica, Goriski Muzej e Isig.

Foto Alessandro Cattunar/Timothy Dissegna

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