Motta apre la musica di Onde Mediterranee: «Io e tutta la band a Gradisca»

Motta apre la musica di Onde Mediterranee: «Io e tutta la band a Gradisca»

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Motta apre la musica di Onde Mediterranee: «Io e tutta la band a Gradisca»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 22 Lug 2024
Copertina per Motta apre la musica di Onde Mediterranee: «Io e tutta la band a Gradisca»

L'artista di Pisa salirà il primo a salire sul palco giovedì 25 luglio, seguito nei due giorni successivi da Colapesce e Dimartino e Fulminacci, alle 20.45.

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Sarà il cantautore Motta (nella foto), nome d'arte di Francesco Motta, ad aprire la serie di concerti del Festival Onde Mediterranee nell'Arena de Castello di Gradisca d'Isonzo. L'artista di Pisa salirà il primo a salire sul palco giovedì 25 luglio, seguito nei due giorni successivi da Colapesce e Dimartino e Fulminacci, alle 20.45. Per l'occasione, sarà accompagnato dalla sua band, in uno show diverso dal precedente solista: «Questa estate sto presentando tre tipi di concerti - racconta l'artista - ossia in trio, da solo e con la full band. È come se queste tre cose si differenziassero sempre di più».

Ha iniziato la sua carriera con la band Criminal Jokers, per poi affermarsi come solista nel 2016 con il disco "La fine dei vent'anni", che gli è valso il Premio Tenco come "Miglior opera prima". Il suo secondo disco, "Vivere o morire", ha vinto la Targa Tenco 2018 come "Miglior disco in assoluto". Nella Fortezza, si esibirà con Roberta Sammarelli al basso. Insieme a lei troviamo, Giorgio Maria Condemi (chitarre) e Francesco Chimenti (basso e cello), da sempre al fianco dell’artista, a cui si sono uniti nei live invernali Davide Savarese (batteria) e Whitemary (synth e elettronica). Ingresso gratuito.

Cosa ci dobbiamo aspettare da questa serata?
Ogni forma di esibizione ha la sua particolarità e permette di esprimere le canzoni in modo diverso. Questa diversificazione è anche un modo per valorizzare le diverse atmosfere dei luoghi in cui ci esibiamo. Ho sempre avuto la fortuna di collaborare con musicisti pazzeschi. Ci stiamo divertendo tantissimo, il pubblico lo vede ed è una cosa bellissima.

Che Motta sarà sul palco?
Un Motta carico, con tante parti musicali. Saremo in sei musicisti e partiremo dal disco nuovo (La musica è finita, ndr), ma portando anche brani precedenti. Sarà una bella sintesi. Questo disco è stato un passaggio necessario. Ho giocato tanto rispetto al penultimo (Semplice, uscito nel 2021, ndr) e mi ha creato la voglia di giocare ancora di più. Non so cosa verrà fuori dopo, ma ha aperto anche altre porte e mi ha lasciato libertà di esprimermi come voglio. Una grande fortuna.

Nel tuo tour suoni in luoghi suggestivi, è stata una scelta mirata da unire alla tua musica?
È il motivo perché porto avanti tre spettacoli diversi, perché ogni musica ha suo luogo. Ciò emoziona molto soprattutto noi sul palco. È sempre bello suonare in location belle, anche le canzoni acquistano verticalità maggiori in location così.

Che differenza c'è tra il Motta solista e in band?
Ho iniziato la mia carriera suonando con altri musicisti e mi piace molto. Tuttavia, suonare da solo è un processo di sintesi completamente nuovo per me. Sono canzoni "all'osso", e devo dire che mi piace molto questa dimensione più intima e diretta.

Hai partecipato al Festival di Sanremo nel 2019. Ripeteresti quell'esperienza?
Partecipare a Sanremo è stato significativo perché ho portato una canzone che ritenevo importante. Tuttavia, dipende molto dalla canzone con cui si partecipa. Deve essere una sintesi totale di ciò che fai e non è facile trovare un brano che riesca a esprimere tutto in soli 3 minuti e mezzo. Non so se lo rifarei, se avessi la canzone giusta forse sì. Ma si può fare questo lavoro anche senza passare da lì.

Come vedi il rapporto tra musica e streaming oggi?
Se sei schiavo dei numeri, può essere problematico. Ognuno deve trovare il proprio modo di fare musica. Certo, tutti noi dobbiamo confrontarci con quei numeri, ma l'importante è non farsi condizionare troppo.

Foto Pepsy Romanoffcold-smooth-tasty

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