La mostra di Salvatore Puddu prorogata, ecco il catalogo delle opere a Pieris

La mostra di Salvatore Puddu prorogata, ecco il catalogo delle opere a Pieris

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La mostra di Salvatore Puddu prorogata, ecco il catalogo delle opere a Pieris

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 13 Gen 2024
Copertina per La mostra di Salvatore Puddu prorogata, ecco il catalogo delle opere a Pieris

A dialogare con l'artista la critica Cristina Feresin. Gli appuntamenti proseguono fino a metà febbraio.

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Ieri sera a Pieris - a margine della stessa conferenza stampa dedicata alle attività 2024 del Ccm – è stato presentato il catalogo della mostra di Salvatore Puddu Anatomia di un territorio”, un ciclo di opere prorogato in entrambe le sedi espositive, quella di Villa Vicentini Miniussi a Ronchi dei Legionari e della Galleria d’Arte contemporanea di Monfalcone, fino al 17 febbraio. A dialogare con l’artista è stata la critica Cristina Feresin.

Nei suoi lavori, Puddu esprime la cura e l’attenzione per il territorio. Da esse emerge anche l’applicazione dello sviluppo di tecniche calcografiche. “Anatomia di un territorio” è nata nel 2018 e propone un’analisi di ciò che circonda l’artista. Lo sviluppo di questo progetto, ha visto Puddu impegnato in tre fasi. Nella prima, è stata data un’attenzione critica alle trasformazioni del territorio. “Viene proposto un ciclo pittorico che propone lo sguardo dell’artista sul litorale tra Monfalcone e Staranzano” ha affermato la critica Feresin. “Così racconto la terra che incontra il mare – ha spiegato Puddu – e le contaminazioni ambientali che l’ecosistema subisce”.

Nella seconda fase, le opere si sviluppano diversamente. “Lo sfondo cambia e le composizioni si semplificano – ha rivelato Feresin – raccontano l’ultima trasformazione della materia nello spazio e nel tempo”. “L’arte è il grande inganno della percezione visiva – ha ribadito anche a Pieris, l’artista Puddu – si accentua così la percezione di ciò che viene rappresentato”. In questa maniera, segno e mano dell’artista emergono maggiormente. “In arte non si improvvisa – ha aggiunto Puddu – c’è una progettualità continua e progressiva”.

I lavori grafici eseguiti al computer hanno invece caratterizzato la terza fase dell’esposizione che ha presentato e proposto il tema delle periferie. “Tecnologie avanzate mi hanno permesso di portare avanti le mie ricerche – ha concluso l’artista - e di rappresentare ciò che l’occhio umano non riesce a rappresentare”. 

Varie saranno le date proposte nelle prime settimane del 2024; proprio la mostra di Puddu vedrà tre presentazioni sul territorio: la prima, nell’auditorium comunale di via Cau de Mezo a Ronchi dei Legionari, venerdì 19 gennaio alle 18, “Una riflessione artistica sulla trasformazione del paesaggio e della materia”, Cristina Feresin dialogherà con l’artista Salvatore Puddu cui seguirà la visita guidata della mostra Anatomia di un territorio presso Villa Vicentini Miniussi; la seconda a Turriaco, nella Sala Consiliare di Piazza Libertà, mercoledì 24 gennaio alle 18 con “ANATOMIA DI UN TERRITORIO. Un ciclo grafico-pittorico dedicato alla terra”, dove Cristina Feresin dialogherà con l’artista Salvatore Puddu; la terza, infine, venerdì 2 febbraio alle 18.30 nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone di Piazza Cavour, con “Anatomia di un territorio. Impronta di una metamorfosi”, dove Cristina Feresin dialogherà con l’artista Salvatore Puddu.

Il progetto Arte&Territorio prosegue anche con gli appuntamenti del professor Davide Colombo: il primo giovedì 18 gennaio alle 18 con “Dino, Mirko e Afro Basaldella. Destini paralleli e intrecciati” in Auditorium comunale Via Cau de Mezo Ronchi dei Legionari; la seconda venerdì 19 gennaio alle 18 Dino, Mirko, Afro Basaldella: “fare grande”. Opere monumentali” in Galleria Comunale d’Arte contemporanea di Monfalcone nell’ambito della mostra su Dino, Mirko e Afro Basaldella, per concludersi con il finissage del 18 febbraio alla presenza dello stesso professor Colombo.

Il Consorzio, tra l’altro, ha anche presentato un progetto Interreg “No border art” che mira a offrire al turista interessato all’arte un motivo in più per visitare l’Area programma, allestendo una serie di mostre d’arte moderna e contemporanea sui due lati del confine e prevedendo che le stesse possano essere scambiate per aumentarne la diffusione.

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