Morto a 85 anni Carmelo Contin, artista e storico esponente Pci di Terzo d'Aquileia

Morto a 85 anni Carmelo Contin, artista e storico esponente Pci di Terzo d'Aquileia

il lutto

Morto a 85 anni Carmelo Contin, artista e storico esponente Pci di Terzo d'Aquileia

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 20 Giu 2024
Copertina per Morto a 85 anni Carmelo Contin, artista e storico esponente Pci di Terzo d'Aquileia

Natio di Farra, si è spento dopo aver speso la propria vita per l'arte e la politica con il Pci. Aveva realizzato la carta di Aquileia dedicata alla pace.

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Schegge di stelle, una ferita aperta dentro al cielo. “Sclesis” sono i versi in marlenghe che Carmelo Contin diede alla luce nel giugno del 2018, solo in parte in grado di raccontare la sua grande umanità e l’impegno nel sociale. Nato a Farra d’Isonzo nel 1939 e per anni segretario del Partito comunista a Terzo d'Aquileia e suo funzionario, Carmelo è scomparso improvvisamente lasciando dietro di sé una costellazione di progetti da portare a conclusione, oltre che racconti inediti e versi rimasti nel cassetto. A credere in lui diversi amici, in primis Mario Matassi, che lo ha supportato nella pubblicazione del volumetto edito da Kappa Vu.

«Al di là di questa chicca che lo ha caratterizzato, di cui ho seguito la nascita, molte sue poesie sono rimaste inedite - racconta Matassi – Versi nati nel tempo, dapprima immaginati, poi elaborati, e infine pubblicati, attraverso un’operazione che si è protratta per lungo tempo». Radici di poesia che trovano richiami nelle immagini pittoriche del grande Giuseppe Zigaina, pittore e saggista di Cervignano molto legato a Pasolini. «Era una persona giovane dentro, e questo dimostra che l’età non sempre coincide con il fatto anagrafico – ricorda il sindaco di Ruda Franco Lenarduzzi – Era un uomo pieno d’interessi».

«Autodidatta ed esperto d’arte in merito agli autori friulani, era una persona delicata, che scriveva poesie legate a quel mondo rurale ormai scomparso». L’animo dei contadini, mani ruvide che lavorano la terra e falciano l’erba al passo con le stagioni. E poi le barche, ormeggiate fra distese d’acqua e la vastità del cielo, mentre uomini in braghe alle ginocchia le trascinano a riva. Storie di campi, di colori spennellati dentro ai versi di Carmelo, che lottava anche per benessere dei propri concittadini.

«Un uomo molto impegnato nelle vicende politiche – prosegue Lenarduzzi – sempre pronto a guardare avanti, a chiedere conto alla classe politica attuale sui temi della Bassa, che era la sua area di riferimento - lui era di Terzo d’Aquileia - Mi chiamava spessissimo, e gli argomenti erano tanti. Va ricordato anche l’ultimo suo impegno, far diventare Aquileia città della pace – documento che io stesso ho sottoscritto – Un animo sempre pronto ai temi di grande portata, una figura vivace, poliedrica, che nonostante i suoi ottantacinque anni era molto più giovane di tanti altri».

Anche il suo amico Ferruccio Tassin lo dipinge come un uomo a tutto tondo. «È stato consigliere provinciale del Pci, oltre che funzionario. Attualmente si era cimentato a scrivere una raccolta di versi in friulano, di grande valore. L’ho conosciuto sulle rive del fiume Terzo – rammenta nella sua prefazione a “Sclesis” – Si respirava cielo, acqua, terra, erbe palustri, il creare uomo». Quei versi dedicati alla madre Griselda nella lingua «della Bassa, dove acqua e terra si sposano nelle nebbie, e il sole, d’estate, ruggisce, come il carattere della gente, caleidoscopio di migrazioni», rammenta con ardore.

Frammenti che parlano di vendemmie, del mosto che si fa vin santo, e della cipria sui volti delle fanciulle - «bielis fantatis» - con il tacco alto. «Quand’ero ragazzo, sessant’anni fa, si era presentato qui con giardinetta e altoparlante, e abbiamo avuto una baruffa ideologica. Aveva anche stilato una sorta di carta di Aquileia sulla pace, presentandosi poi da me orgoglioso e felice per aver ricevuto risposta. Negli ultimi tempi aveva scritto una serie di racconti in friulano sull’aquileiese, molto belli, ma non pubblicati».

Animato da un profondo gusto per l’arte pur senza aver ricevuto una formazione artistica, aveva organizzato una mostra di scultura ex-tempore nella sua Terzo, cui avevano preso parte i migliori scultori. Fino a realizzare negli anni quella generosa collezione di arte contemporanea di cui andava fiero. «Perenne viaggiatore, sempre alla ricerca di nuove strade, di nuovi orizzonti, di nuovi traguardi», scrive Matassi nella sua prefazione al volume di versi. Nella corte di palazzo Vianelli a Terzo, venerdì sarà possibile porgere a Carmelo l’ultimo saluto. Prima che intraprenda quel viaggio che conduce al di là degli orizzonti, nei mari estremi dove le strade si confondono con il cielo.

Foto Pd Aquileia

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