Sepolti a Cormons, un monumento a Mosca per i suoi caduti in Friuli

Sepolti a Cormons, un monumento a Mosca per i suoi caduti in Friuli

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Sepolti a Cormons, un monumento a Mosca per i suoi caduti in Friuli

Di Franco Femia • Pubblicato il 03 Nov 2021
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Il ricordo a Brazzano dei militari caduti nel conflitto e dei cormonesi mai più tornati.

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Un’urna con la terra del cimitero militare di Brazzano, dove sono sepolti 151 soldati russi, sarà portata nei prossimi giorni a Mosca e deposta in un monumento che la Russia intende realizzare. Il tutto per deporre le terre dei cimiteri di tutta Europa dove riposano i resti dei militari morti durante le guerre del secolo scorso. L’urna è stata consegnata ieri dal sindaco di Cormons all’addetto militare aggiunto dell’Ambasciata di Russia a Roma, il maggiore Dmitry Rodenkov, nel corso della cerimonia svoltasi nel cimitero della frazione per rendere omaggio ai caduti.

Tra questi, appunto, ci sono 151 soldati russi morti durante la prigionia di campo di Brazzano nell’ultimo anno della Prima guerra mondiale. Alla cerimonia, tra gli altri, erano presenti oltre al sindaco di Cormons, il vicesindaco di Grado Roberto Borsatti, il consigliere regionale Diego Moretti, i rappresentanti d’arma e combattentistiche e della Croce nera austriaca nonché una rappresentante del consolato onorario di Russia a Udine. La delegazione dell’ambasciata russa era formata dal vice portavoce Alexander Serebryakov, gli addetti militari colonello Cdamir Kurmashev e il maggiore Rodenkov.

Giovanni Battista Panzera, presidente della Società Cormonese Austria che ha curato la cerimonia in collaborazione con il Comune, ha porto i saluti ed ha sottolineato l’importanza della manifestazione che vuole rendere omaggio a tutti i caduti del conflitto mondiali, compresi quei cormonesi ignoti che non hanno fatto ritorno a casa alla fine delle ostilità. Il portavoce dell’Ambasciata nel suo intervento, dopo i saluti alle autorità presenti, ha sottolineato come “questa splendida terra nel corso della sua lunga e ricchissima storia ha visto molte guerre e pianto molte vittime".

"Però - ha aggiunto - la cosa che mi tocca di più è che il popolo italiano tratta sempre con grandissimo rispetto la memoria non solo dei propri Caduti ma anche quelli di altre nazioni. Lo testimonia la presenza di questo cimitero e per questo ringrazio ancora una volta le autorità cormonesi”. Serebryakov ha poi aggiunto che “dall’epoca della Grande guerra il mondo è cambiato, diverse sono le sfide che affrontiamo oggi. I nostri nemici di oggi sono nemici senza cuore e senza pietà che possono colpire i nostri cari e questi nemici sono il terrorismo internazionale e la pandemia.

Entrambi prendono di mira i più deboli per seminare la paura e la disperazione”. Ha poi concluso rilevando che “nessuna nazione per quanto forte può affrontare da sola queste sfide. Dobbiamo unire i nostri sforzi. I tempi dell’unilateralismo e delle divisioni sono passati, solo l’approccio comune e condiviso potrà garantire la pace e la prosperità alla nostra comune civiltà”.
Il saluto della cittadinanza cormonese è stato portato dal sindaco Felcaro che ha sottolineato l’importanza della cerimonia e dell’omaggio a quanti sono Caduti per difendere la loro patria sotto qualsiasi bandiera.

Monsignor Paolo Nutarelli ha recitato una preghiera conclusa con la benedizione, sottolineando come in un’epoca in cui vale solo il presente, non c’è futuro se non alimentiamo la memoria. Inoltre sono importanti oggi le relazioni e i rapporti tra la gente.

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