Morti sul lavoro, tasso Fvg maglia nera in Italia: Gorizia è 27esima

Morti sul lavoro, tasso Fvg maglia nera in Italia: Gorizia è 27esima

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Morti sul lavoro, tasso Fvg maglia nera in Italia: Gorizia è 27esima

Di T.D. • Pubblicato il 29 Giu 2023
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Le denunce di infortunio sono in diminuzione, mentre sono già 358 le vittime sui posti di lavoro in Italia. L'indagine dell'Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering.

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Gorizia è 27esima in Italia per casi di morte sul lavoro. La triste classifica, stilata dall’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering e aggiornata a maggio 2023, vede infatti il territorio in “zona rossa” anche se il numero totale di casi è “solo” uno nel corso dell’anno. Il tasso di incidenza sugli occupati è così pari al 17,4.

In totale, il numero di occupati in provincia ammonta a 57.518. Al primo posto della lista nazionale c’è la provincia di Verbano Cusio Ossola con tre casi ma un tasso d’incidenza del 46,3. Paradossalmente, con due tragici episodi, Udine è invece al sessantesimo posto, Trieste 47esima (con un caso) mentre Pordenone è addirittura settima, con quattro decessi sul lavoro a fronte di 135.817 occupati. Dati che portano il Friuli Venezia Giulia tra le peggiori d’Italia, insieme a Trentino Alto Adige, Valle D’Aosta, Umbria e Abruzzo.

“Siamo quasi al giro di boa dell’anno - commenta Mauro Rossato, presidente dell’osservatorio di Mestre - e la tragedia continua e si aggrava. Il lavoro prosegue inesorabilmente a mietere vittime nel nostro Paese. E dopo cinque mesi ciò che ancora colpisce, oltre ai numeri, è l’incidenza di mortalità specie tra i giovanissimi lavoratori. Per chi ha un’età compresa tra i 15 e i 24 anni, infatti, il rischio di morire sul lavoro è doppio rispetto ai colleghi che hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni (11,3 infortuni mortali ogni milione di occupati contro 6,1)”.

“Se dal confronto con l’anno scorso possiamo considerare positivamente la diminuzione del 24,1% degli infortuni denunciati - sottolinea -, dobbiamo però ricordare come nel 2022, e in particolare nei primi mesi dell’anno, fossero ancora molti gli infortuni denunciati connessi al Covid che oggi, invece, non compaiono più nelle statistiche”. In totale, sono 358 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 271 in occasione di lavoro e 87 in itinere. Ancora alla Lombardia la maglia nera per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (57).

Seguono: Veneto (25), Lazio (23), Piemonte (21), Campania e Sicilia (19), Emilia-Romagna e Puglia (17), Toscana (13), Abruzzo (11), Umbria (9), Marche, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (8), Liguria (7), Sardegna (4), Calabria (3), Valle d’Aosta e Basilicata (1). Nei primi cinque mesi del 2023 è sempre il settore Trasporti e magazzinaggio a registrare il maggior numero di decessi: sono 41. Ed è seguito dalle Costruzioni (31), Attività manifatturiere (29) e Commercio (19). La fascia 55-64 anni è la più colpita: 101 su un totale di 271.

Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro da gennaio a maggio 2023 sono 16, mentre 11 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro. Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 48, mentre sono 14 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere. Il lunedì e il mercoledì sono i giorni neri della settimana, ovvero quelli in cui si sono verificati più infortuni mortali nei primi cinque mesi dell’anno (19,2%). Le denunce di infortunio, invece, sono in diminuzione del 24,1% rispetto a fine maggio 2022.

Erano, infatti, 323.806 a maggio 2022. Nel 2023 sono scese a 245.857. Per quanto riguarda l’incidenza degli infortuni mortali, invece, il dato riportato dall’Osservatorio indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.

Foto di Jon Kline da Pixabay

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