Moria di pesci nell'Isonzo, presentato l'esposto in Procura a Gorizia

Moria di pesci nell'Isonzo, presentato l'esposto in Procura a Gorizia

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Moria di pesci nell'Isonzo, presentato l'esposto in Procura a Gorizia

Di Redazione • Pubblicato il 23 Giu 2022
Copertina per Moria di pesci nell'Isonzo, presentato l'esposto in Procura a Gorizia

Legambiente attacca: «Messo in luce molte volte il problema dell’uso idroelettrico e irriguo».

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Legambiente vuole vederci affondo nella questione della moria di pesci tra Poggio Terza Armata e Gradisca d'Isonzo. L'associazione ambientalista, in accordo anche col circolo di Monfalcone, ha quindi presentato un esposto, corredato di fotografie e mappe, all’attenzione della Procura della Repubblica di Gorizia "con una descrizione di quanto - spiega il sodalizio in una nota - agli occhi degli specialisti dell’associazione è successo nelle giornate tra il 20 e 24 marzo scorso, quando si verificò una improvvisa riduzione di portata nel tratto di fiume tra l’opera di presa della ex-torcitura tra Gradisca e Sagrado".

Episodio "che portò alla morte di centinaia di pesci, tra cui anche diverse specie protette quali il gambero di fiume e la trota marmorata". L'azione è stata fatta con il supporto del proprio Centro di azione giuridica regionale, ossia un nucleo di avvocati al servizio dell’associazione. L’avvocato Dafne Crea ha offerto il proprio patrocinio, per cercare di capire quali siano state le cause della vicenda dello scorso marzo che "ha lasciato tutti sgomenti. In un momento storico in cui si parla molto di protezione degli ecosistemi, sotto gli occhi di tutti invece abbiamo un fiume che viene spesso martoriato con interventi dannosi".

Il gruppo punta il dito anche verso i "prelievi di acqua, i progetti di escavo di ghiaia, tagli di vegetazione, abbandoni di rifiuti. Una situazione inaccettabile che Legambiente da oltre 20 anni segue, spesso lavorando con altre associazioni del territorio sia per denunciare queste situazioni ma anche con attività di divulgazione e proposte". L'associazione ricorda di aver "messo in luce molte volte il problema dell’uso idroelettrico e irriguo di questa risorsa e della conflittualità con le necessità dell’ecosistema acquatico, che al momento ne ha sempre fatto le spese. Un tema complesso che però non è ancora stato affrontato in maniera seria dalle istituzioni".

"Ma il cambiamento climatico incalza - evidenzia -, ed è sotto gli occhi di tutti la siccità che sta iniziando a colpire anche il Friuli e che colpirà in futuro sempre più frequentemente. La famosa biologa americana Rachel Carson diceva che più riusciamo a focalizzare la nostra attenzione sulle meraviglie e le realtà dell'universo attorno a noi, meno dovremmo trovare gusto nel distruggerlo. Evidentemente c’è ancora molto lavoro da fare per creare, prima che una conoscenza tecnica, una sensibilità diffusa che porti tutti a essere più responsabili" conclude la nota.

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