A Gorizia tappa del programma di Moretuzzo, «siamo indietro sul 2025»

A Gorizia tappa del programma di Moretuzzo, «siamo indietro sul 2025»

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A Gorizia tappa del programma di Moretuzzo, «siamo indietro sul 2025»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 11 Feb 2023
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Incontro questa mattina tra il candidato ed esponenti del centrosinistra, formati quattro gruppi sui temi.

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La seconda tappa del percorso regionale di Massimo Moretuzzo ha fatto tappa a Gorizia. Questa mattina, il candidato alla presidente del Friuli Venezia Giulia ha riunito gli esponenti locali della coalizione di centrosinistra, creando quattro gruppi di lavoro al Kulturni dom. “Vogliamo costruire il programma in modo partecipato - ha spiegato l’esponente di Patto per l’Autonomia - abbiamo iniziato da Prato Carnico”. I tavoli erano su sanità, lavoro, ambiente ed educazione “per rilanciare i temi della campagna elettorale”. Domenica, inoltre, sarà alla presentazione della candidatura di Enrico Bullian a Turriaco, alle 11.

“La mia proposta - ha rimarcato lo sfidante di Fedriga - è una regione decentrata, dove sono tutelati il policentrismo e le vocazioni dei diversi centri. Questo territorio deve diventare il luogo dove si fa la politica internazionale della regionale. È una vocazione non coltivata in questi anni, ma può trovare questo spazio da ampliare grazie all’Autonomia”. Per il consigliere regionale uscente, bisogna quindi guardare alle esperienze di Gect e GO! 2025 “per portare un’azione regionale, traducendosi in un’azione permanente”.

“Questo sarà uno degli elementi della campagna elettorale” ha rimarcato. Proprio sul tema della Capitale europea della cultura, “l’impressione è che siamo indietro. È un’occasione importante, l’auspicio è che non si riduca a occasione per investimenti ma che diventi lo spunto per far emergere la vocazione di Gorizia. Dobbiamo andare oltre l'evento, nel lancio di questo ruolo della città”. Sul fronte della internazionalizzazione, da tempo peraltro si parla di strumenti di agevolazione fiscale, come la Zese e la Zona logistica semplificata.

“Sono strumenti importanti - replica Moretuzzo - e da sviluppare, in un contesto che oltre transfrontaliero deve collegarsi con il resto dea regione. Sia rispetto al porto di Trieste che alle zone produttive del Friuli centrale. È evidente che questa regione deve fare sistema grazie al ruolo di ponte che Gorizia può avere”. Sui rapporti tra il capoluogo e Monfalcone, invece, “le due aree hanno peculiarità diverse ma completamentari, dobbiamo valorizzare queste diversità e non lasciare indietro nessuno. La zona di Gorizia ha bisogno di un rilancio”.

Il dito è puntato anche verso la “difficoltà nella gestione della città, legato certamente all’attuale amministrazione, ma la Regione deve porsi questo tema”. Sul tema sviluppo, inoltre, i vicini d’oltreconfine hanno annunciato da tempo una nuova are industriale su Kromberk: “Non ci può essere politica di sviluppo se non integrata e comune, bisogna superare confini istituzionali e ideologici e comprendere che ci sono fenomeni che, se non sono affrontati, non si risolvono, come la gestione dell’Isonzo o il tema della mobilità”.

Il candidato di centrosinistra guarda quindi a “un’ottica europea”, mentre “preoccupano i venti di nazionalismo, a partire da quelli dell’attuale giunta regionale che non aiutano questo tipo di processi”. Insieme al candidato, c'erano gli aspiranti consiglieri regionali della coalizione nonché altri esponenti del mondo politico e attivista progressista. "Gorizia e il Friuli Orientale - ancora Moretuzzo - sono un’area nella quale lingue e culture diverse convivono e si contaminano reciprocamente da sempre, quindi possono e devono diventare un laboratorio unico nel suo genere a livello internazionale".

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