L'incontro
Morelli e la psicologia dell’anima a Gorizia: l’arte di stare bene con sé stessi
Lo psichiatra ospite della città per l’evento Contea, «difficile realizzare la nostra unicità. La più grande tragedia? Il lifting».
«Passiamo una vita a cercare di assomigliare a qualcun’altro senza realizzare mai la nostra unicità. La più grande tragedia ? Il lifting». Sono le parole di Raffaele Morelli, psichiatra, psicoterapeuta e saggista italiano che domenica 28 aprile ha fatto il suo attesissimo ritorno - come promesso nel lontano 2018 - nella suggestiva cornice del Teatro Verdi di Gorizia, dialogando con il giornalista Alex Pessotto grazie alla conferenza dal titolo La psicologia dell’anima: l’arte di stare bene con te stesso.
L’evento ha offerto al pubblico una serata densa di riflessioni e insegnamenti, promuovendo un viaggio interiore verso la scoperta e l’accettazione di sé stessi, soprattutto delle proprie unicità. Il tutto ha dimostrato come i confini, sia geografici che mentali, possano essere superati e esplorati attraverso il lavoro sulla propria anima e psiche.
In un contesto come quello di Gorizia, con GO!2025 all'orizzonte e il centenario di Basaglia, l’assessore Oreti insieme all’Associazione Gorizia Spettacoli ha voluto sottolineare e ringraziare l'importanza di un pubblico aperto e partecipe.
«Il possibile non verrebbe mai raggiunto se nel mondo non si ritentasse sempre l'impossibile», citando così Max Weber, Morelli apre le danze, invitando il pubblico a osare l'impossibile. Dal modo di trattare i bambini da parte dei genitori all'uso eccessivo dei telefoni da parte degli adolescenti, Morelli tocca temi cruciali della società contemporanea, evidenziando l'importanza di realizzare la propria individualità e di abbracciare il proprio viaggio personale.
La conferenza si trasforma così in un momento di intima riflessione e meditazione, per i più grandi fino ai più piccoli, grazie alla guida di Morelli con esercizi pratici per esplorare la propria unicità e affrontare sfide quotidiane.
Komorebi e Shoganai sono i due termini più utilizzati durante la serata. Komorebi significa "Ognuno di noi è come la luce fra gli alberi", enfatizzando pertanto il costante cambiamento. Dall’altra parte troviamo Shoganai, concetto giapponese di accettare ciò che accade senza tentare di cambiarlo.
La serata si è conclusa con un sentimento di gratitudine e ispirazione, lasciando il pubblico con preziose riflessioni sulla natura dell'anima e della psiche umana e con la consapevolezza che il vero benessere risiede nell'accettazione e nell'amore di sé stessi.
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