interrotto il rito
Da Montesanto al Preval, sarà un'Epifania senza pignarûl in tutta la provincia di Gorizia

Quest'anno non ci saranno i fuochi epifanici del 5 e 6 gennaio, la zona rossa interrompe l'antico rito celtico.
Con la zona rossa presente anche nelle serate di oggi e domani, i tradizionali fuochi epifanici non potranno svolgersi. In tutti i comuni della provincia di Gorizia, infatti, sono stati annullati i tradizionali appuntamenti delle seime, pignarûl e fugarele, a partire da quello di Montesanto, nel capoluogo. Quest'ultimo sarebbe stato in programma stasera alle 19, ma dalla Protezione civile non sono arrivate richieste per l'accensione. Si interrompe così la tradizione che si rinnova dal 2011 nell'area artiginale del quartiere a nord della città, realizzato dal Comune, Protezione civile, associazione sanitaria “La Salute” di Lucinico, aziende Biolab e Mar Srl e l'azienda agricola Brumat ”Da Peppon”.
Non ci sarà il consueto appuntamento nemmeno nell'hinterland né nel resto della provincia, con il no imposto anche ai fuochi più celebri di Mossa, Capriva, San Lorenzo, Cormons, Medea e, al di là del torrente Judrio, anche a Chiopris-Viscone. Niente festa sul Preval, quindi, appuntamento molto atteso dalla comunità non solo locale ma anche dei paesi limitrofi. Impossibile allestire il tutto in questo periodo di restrizioni, fanno sapere dalle diverse amministrazioni comunali, e inoltre questa e la sera dell'Epifania sarannoe entrambe ancora in zona rossa, con l'obbligo di non uscire di casa se non per motivi di necessità, lavoro o salute. Non contemplate quindi le feste, né poter brindare con il brulé.
Alcuni hanno anche avanzato la richiesta di poter accendere il falò nelle proprietà private, lasciando la risposta alle singole autorità locali. Il pignarûl è uno dei più antichi riti friulani, che sembrerebbe legato all’adorazione di Beleno (o Belanu), dio protoceltica. Questo era una delle principali divinità per il quale si eseguivano sacrifici e riti collegati al sole; tra questi, c’era l’accensione proprio del falò, forse anche in onore della sua compagna, Belisma, dea del fuoco. Il significato dei roghi sarebbe da ricercare negli antichi riti propiziatori e di purificazione celtica, in molti casi le ceneri venivano poi sparse nei campi, per allontanare maledizioni e garantire, abbondanti raccolti.
Nella foto: il pignarûl del Preval a Mossa nel 2018 (foto di Sabina Bisiani dal gruppo Facebook Mitteldream)

Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
