Le proteste
Usb in piazza contro il caro energia a Monfalcone, «bloccare le bollette»
Sul tema anche la dem Percuzzi e il sindaco Cisint, ospite ieri di un incontro sulla riconversione energetica del territorio.
L’Unione Sindacale di Base oggi è tornata nelle piazze delle città italiane con decine di presidi, cortei, banchetti e volantinaggi dando seguito ad una grande mobilitazione contro il carovita. Tra le 27 città coinvolte dalla manifestazione c'è anche Monfalcone. "È un'iniziativa lanciata dalla sezione nazionale dell' USB, come tappa di avvicinamento al 2 dicembre che sarà una giornata di sciopero generale indetto unitariamente da tutti i sindacati di base e conflittuali" spiega Alessandro Perrone, rappresentante monfalconese di Usb.
Il contesto nel quale si inserisce la protesta riguarda la crescita dei prezzi, con l'inflazione che in media ormai si attesta al 9% e che tra le fasce di popolazione più povera raggiunge il 15%, mentre i salari di lavoratrici e lavoratori rimangono fermi. Anche a Monfalcone, Usb denuncia gli extraprofitti delle compagnie dell’energia, che negli ultimi mesi - secondo gli organizzatori - hanno incassato oltre 40 miliardi di euro alimentando la speculazione.
Ieri, anche il Pd monfalconese attraverso la voce della dem Michela Percuzzi aveva lanciato delle proposte all'amministrazione comunale per aiutare le fasce più deboli della società.
Nella centralissima piazza della Repubblica, in questo mite mercoledì di ottobre, giorno di mercato, si è levata la protesta contro le privatizzazioni e i lunghi e ripetuti periodi di austerity dell'ultimo decennio. Il volantinaggio di oggi chiede i fatti e non promesse irrealizzabili. Usb si è quindi messa a disposizione per combattere il disorientamento informativo generale su questioni salienti per la vita giornaliera.
“Allo stato attuale siamo a un +70% di rincaro sul costo del gas, +100% sul costo della luce e al +9% sull'inflazione. Tutto ciò mentre la speculazione finanziaria, approfittando della guerra in Ucraina, ha fatto crescere a dismisura il valore delle materie energetiche sopra il loro costo effettivo”, sottolinea ancora Alessandro Perrone dell’Usb Monfalcone.
"Oggi, in sostanza, chiediamo il blocco delle bollette, di difendere il potere d'acquisto di pensioni, salari e stipendi dall'inflazione, respingere la speculazione sul prezzo finale del gas e dell'energia elettrica, requisire almeno il 90% degli extra profitti e investire tali fondi per varare un piano di tariffe sociali per lavoratori e famiglie. Andando sul locale, A2A ha avuto il +141% di utili, complice della speculazione finanziaria, quindi deve instaurare un rapporto con il territorio per ridistribuire questi extraprofitti sul territorio a sostegno dei cittadini” conclude Perrone.
Sul tema si è mossa anche il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint: “Il caro energia pesa su tutti, pubblici e privati. Ormai è il primo pensiero la mattina, intervenire non è più un optional: le Comunità Energetiche sono la via più breve e per Monfalcone diventa di cruciale importanza il discorso della geotermia”, commenta il primo cittadino che ieri ha avuto un incontro organizzato dal Consorzio di Sviluppo Economico della Venezia Giulia con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia per contribuire alla riconversione energetica del territorio.
Sulla geotermia, il sindaco prosegue: “Abbiamo l’acqua calda e dobbiamo sfruttarla al meglio, sia nella parte termale che in quella energetica”, attraverso un impianto geotermico che preveda ad esempio l’utilizzo di sonde che interagiscano e scambino calore con l’acqua calda. “È importante giocare di squadra per trovare la soluzione ad un problema che sta diventando drammatico. Come Comune, abbiamo stimato in 1 milione e 250mila euro l’incremento del costo dell’energia da luglio fino a dicembre ‘22, cui si aggiungeranno i costi maggiori che dovremo sostenere per il riscaldamento” continua il Sindaco nel corso dell'incontro informativo sulle C.E.R.
"I piccoli imprenditori e i commercianti mi dicono che per loro ora il costo dell’energia è quintuplicato. Se prima spendevano mille, oggi spendono 5mila”. Presente all’incontro, assieme al sindaco, la squadra di tecnici comunali. “Abbiamo acquisito dall’Ingegner Fauri la prima progettualità per la costruzione di una comunità energetica a fonte rinnovabile e un progetto di massima di tre impianti fotovoltaici. Ciò perché oggi ci sono dei bandi che consentono di ottenere dei finanziamenti, per cui abbiamo già provveduto a inviare la richiesta”.
“Inoltre, i Comuni del basso Isontino sono all’interno di un nostro progetto, realizzato per utilizzare la legge regionale con la direzione della realizzazione delle comunità energetiche per agevolare i piccoli imprenditori”, conclude Cisint.
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