Monfalcone, emergenza alla scuola Randaccio: un prof su due in quarantena

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Monfalcone, emergenza alla scuola Randaccio: un prof su due in quarantena

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 26 Ott 2021
Copertina per Monfalcone, emergenza alla scuola Randaccio: un prof su due in quarantena

Oltre 300 studenti a casa per carenze nell'organico. La preside: «Manca una linea diretta con Asugi».

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Si complica ulteriormente la situazione all’interno della scuola media Randaccio di Monfalcone (nella foto). Dopo la scoperta di alcuni contagi tra le classi, gli ultimi tamponi eseguiti venerdì hanno registrato ulteriori casi di Covid, dimezzando di fatto i docenti dell’istituto attualmente non costretti alla quarantena. L’Azienda sanitaria ha imposto a una ventina di professori di restare a casa, con inevitabili problemi alla gestione della didattica in presenza. Ad oggi, quindi, la dirigete scolastica Giorgia Miglioranzi ha spostato tutte le lezioni online.

“Sto disponendo la didattica digitale integrata anche per tutta questa settimana - spiega - perché ho il 50% dell’organico in quarantena. Faccio fatica a tenere aperta la scuola, mancano 21 docenti su 44 e non so come poter fare”. La comunicazione del ritorno momentaneo in dad era arrivata già domenica, avvisando le famiglie che ieri e oggi si sarebbe scelta questa soluzione. Ora arriva la conferma che la misura durerà ancora per qualche giorno, con le ore delle lezioni ridotte a 45 minuti. In tutto, sono 343 gli studenti costretti a rimanere a casa.

Per i tre anni della scuola di via Canaletto, quindi, la situazione appare simile a quella tristemente vissuta nell’ultimo anno scolastico. A complicare le cose, sottolinea Miglioranzi, è anche la mancanza di una linea diretta con Asugi: “Conto di poter riprendere l’attività normalmente dal 2 novembre. Con l’Azienda si può comunicare solo via email ed è dallo scorso che chiedo di poter avere contati telefonici diretti. Avevo esposto le mie difficoltà, già prevedendo quello che sarebbe potuto accadere, ma mi è stato risposto che non è possibile fare diversamente”.

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