LA DISCUSSIONE
Monfalcone nega patrocinio Fvg Pride, Bisiacaria ancora una volta divisa
Da altre amministrazioni comunali c'è stato l'ok alla concessione. Fratta: «Garantire diritti e giustizia», Negrari: «Una battaglia che parla al presente».
Il Comune di Monfalcone non concederà nemmeno quest'anno il proprio patrocinio al Pride Fvg, in programma per il 31 agosto a Lignano. A darne notizia è Anna Maria Cisint, assessore con delega alla Quinta Commissione e alle Pari opportunità sostenendo che «le manifestazioni del Pride sono un pericolo per i nostri valori democratici». «Il Pride Fvg porta avanti posizioni del tutto incompatibili e inconciliabili con il programma politico ed amministrativo dell’amministrazione comunale e persegue scopi in pieno contrasto con la vigente legislazione italiana – afferma Cisint - per questo il Comune di Monfalcone, non solo non darà il patrocinio all’evento previsto a Lignano, ma ne contesta gli obiettivi e le finalità».
«Lo ha deciso all’unanimità la giunta comunale che non ha ravvisato quei significati morali e civili e il rilievo istituzionale previsto dal regolamento che disciplina la facoltà di adesione comunale». «La lettura della trentina di pagine del manifesto che accompagna l’evento – rileva ancora l’europarlamentare e già sindaco della città, Anna Maria Cisint – lascia sconcertati per la rappresentazione di proposte e visioni radicali estremiste. La manifestazione viene abitualmente sbandierata come occasione per promuovere i diritti civili per carpire la più ampia buonafede ai fini della partecipazione, ma la realtà è profondamente diversa».
«I propositi affermati non riguardano soltanto i soliti pregiudizi della sinistra che si oppone al quadro politico del centro destra e ai processi di riforma dell’autonomia e del premierato, ma va ben oltre con la finalità di scardinare fondamenti e valori della nostra società». Andando sui contenuti del manifesto, Cisint contesta la richiesta di cancellazione del Concordato tra Stato e Chiesa, l'eliminazione dei crocifissi dalle scuole e l’abolizione dell’ora di religione.
«Come non essere allarmati e preoccupati anche per il significato che assumono le affermazioni riguardanti la situazione in Palestina se la resistenza di Hamas viene considerata come una battaglia in cui identificarsi – continua l’assessore monfalconese - al centro delle varie richieste si colloca quella per una legge che intenderebbe regolare la pratica dell’utero in affitto, in contrasto con le nostre leggi e i nostri principi. Non basta contrastare il Pride per le sue posizioni politico partitiche, ma si deve far conoscere il carattere eversivo dei suoi contenuti radicali che minacciano i principi della nostra democrazia».
Infine, secondo Cisint «la tutela delle libertà deve conciliarsi con il rispetto dei diritti di tutti gli altri e non sono accettabili rivendicazioni che umiliano una parte della società, la dignità delle donne e vilipendono la religione. Non a caso non c’è alcun richiamo, nel loro manifesto, al rispetto e alla tutela delle donne musulmane, poste su un piano di subordinazione e sopraffazione, né per le violenze subite sino ai matrimoni forzati dalle minori islamiche». Analoga decisione era stata assunta già dal Comune di Gorizia.
Diverso è invece l’atteggiamento assunto da altre amministrazioni comunali bisiache che ad esempio – come San Canzian d’Isonzo, Staranzano o San Pier d’Isonzo – appoggiano la manifestazione che si terrà sabato 31 agosto. «C’è stata un’ampia condivisione da parte nostra – commenta Claudio Fratta, sindaco di San Canzian d’Isonzo – riteniamo sia una manifestazione che pone al centro i diritti e la giustizia. La nostra amministrazione ha aderito alla rete Re.a.dy. Abbiamo ritenuto giusto deliberare sulla concessione del patrocinio».
A Staranzano, la delibera è stata presentata in giunta dall’assessore alle pari opportunità, Giuseppina Gambin. È stata condivisa ed accolta. «Abbiamo detto sì al patrocinio dell’iniziativa – commenta il consigliere comunale con delega ai diritti e alla rete Re.a.dy, Matteo Negrari – seppure non allegando il manifesto che contiene alcuni punti che un’amministrazione comunale può non condividere nella sua interezza». E ancora Negrari: «I comuni guidati dal centrodestra perdono una grandissima occasione per restare al passo con i tempi. Quanto sostiene Monfalcone è inqualificabile». «Noi siamo presenti in questa battaglia che più di modernità, parla al presente» così l'esponente in chiusura.
Foto d'archivio dell'edizione 2021 a Gorizia
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