DISAGIO GIOVANILE
Monfalcone, nasce uno sportello di ascolto a supporto degli studenti

Con La Scuola Ti Ascolta, Comune, Fondazione Carigo e Cooperativa Itaca uniti nel supportare i giovani, le loro famiglie e i docenti. Il via a dicembre per 76 classi di Giacich, Randaccio e Pertini: un investimento di 16mila euro.
Prevenire e contrastare il disagio giovanile che sempre più spesso colpisce gli studenti in determinate fasi della loro crescita. È l’obiettivo del progetto “La Scuola ti ascolta” che il Comune di Monfalcone – assieme a Fondazione CaRiGo e Cooperativa Itaca – sta realizzando e mettendo in atto nelle scuole secondarie di primo e secondo grado della città. La fase propedeutica con i docenti è già iniziata, mentre quella dedicata agli studenti e alle loro famiglie partirà con dicembre. In cosa consisterà questo progetto? Sarà uno sportello di ascolto che rientrerà in un totale di 450 ore di consulenza frontale con uno psicologo a disposizione di studenti, genitori e docenti.
Da dicembre 2024 a giugno 2025, saranno coinvolte 76 classi degli Istituti Comprensivi Giacich e Randaccio e all’Isis Pertini. Il progetto ha un valore complessivo di 16mila euro: 12 mila garantiti dalla Fondazione CaRiGo e 4mila assegnati dal Comune attraverso fondi propri. Le consulenze di orientamento – una forma di counseling dedicato al mondo dell’istruzione – serviranno a prevenire i fenomeni del bullismo, sostenere lo sviluppo delle persone e aumentare il livello di autostima dei giovani. «È un progetto che si sviluppa su tre filoni - specifica l’assessore all’Istruzione Tiziana Maioretto - lo sportello prevede infatti la consulenza professionale da parte di uno psicologo della Cooperativa Sociale Itaca dedicata in primis agli studenti, ma anche alle loro famiglie e agli insegnanti, per prevenire e trattare il disagio psicologico dei più giovani e supportare familiari e docenti, creando una rete di interventi integrati per contrastare anche bullismo, cyberbullismo e disagi alimentari e aiutare i giovani a migliorare il proprio livello di autostima».
Di «progetto che va incontro alle tante esigenze degli alunni» ha parlato la dirigente scolastica dell’Ic Randaccio, Francesca Zamar che ha pure riferito di due piaghe dilaganti come bullismo e cyberbullismo. «L’aiuto di figure esterne – sostiene Zamar – può garantire più tutele rispetto a quelle dirette dei docenti che comunque danno il loro appoggio quotidiano agli studenti nel rilevare almeno le fasi iniziali delle situazioni di difficoltà».
Per l’intercettazione del disagio c’è necessità di professionalità specifiche. Un aspetto sottolineato dalla professoressa Marina Parladori in rappresentanza dell’Ic Giacich. «C’è bisogno di investimenti per la crescita e di sostegno alla figura femminile, non solo quella straniera – sono le parole di Parladori – che vive sempre di più situazioni di iniziale sofferenza nei rapporti relazionali con i ragazzi».
«Questo è un sano esempio di collaborazione tra territorio e scuola» ha riferito Carmela Piraino, dirigente dell’Isis Pertini la quale ha fatto riferimento al moltiplicarsi di situazioni non facili e alla richiesta di tante azioni da parte di varie professionalità operanti in tale campo. «Le attenzioni sono fondamentali, investiamo con ottimi propositi per raccogliere molto. Quindi si semina, ma c’è bisogno di tempo» così Piraino. Ad accogliere positivamente il servizio è anche il presidente della Fondazione, Alberto Bergamin il quale ha definito questo modello «da sviluppare su scala territoriale» in sinergia con Itaca che – rappresentata dal dottor Guglielmo Mazzer – avrà «un approccio corresponsabile ai ragazzi che chiedono coerenza e messaggi chiari».
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